Operazione coordinata dalla Procura Antimafia di Catania: indagini in corso e conferenza stampa prevista
Un'importante operazione di polizia si è svolta nelle prime ore di oggi a Vittoria (Ragusa), dove tre persone sono state arrestate con l’accusa di aver sequestrato un ragazzo di 17 anni lo scorso 25 settembre 2025. Il giovane, identificato come Gaetano Nicosia, era stato prelevato davanti ai suoi amici e liberato solo dopo 24 ore di prigionia, in circostanze ancora oggetto di indagine.
I reati contestati e l’attività investigativa
Secondo le prime informazioni diffuse dagli inquirenti, ai tre fermati vengono contestati diversi capi d’accusa, tra cui:
- Sequestro di persona
- Furto aggravato
- Detenzione illegale di armi
La complessità delle accuse lascia intuire un possibile contesto criminale strutturato, ipotesi che sarà approfondita nelle prossime fasi del procedimento.
L’operazione è stata portata a termine dalla Polizia di Stato, in particolare dalla Squadra Mobile di Ragusa e dal Commissariato di Vittoria, con il supporto di reparti specializzati. Il coordinamento giudiziario è stato affidato alla Procura Distrettuale Antimafia di Catania, che ha emesso i provvedimenti di arresto.
Conferenza stampa e sviluppi attesi
Sono previsti ulteriori aggiornamenti nel corso della giornata. Una conferenza stampa ufficiale è programmata per le ore 10:30 presso la sede della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, durante la quale potrebbero emergere nuovi elementi sul movente, sui rapporti tra gli indagati e sull’eventuale coinvolgimento di altre persone.
Un episodio che scuote la comunità
Il sequestro del giovane aveva suscitato forte preoccupazione nella popolazione di Vittoria, già abituata a episodi di cronaca complessa legati alla criminalità locale. La liberazione del minorenne e gli arresti odierni rappresentano un passo importante nella ricostruzione dei fatti e nel ripristino della sicurezza percepita dalla cittadinanza.
Presunzione di innocenza
È importante ricordare che, nel sistema penale italiano, vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Come sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana, nessuno può essere considerato colpevole fino a condanna passata in giudicato.