Assalto ai camion di aiuti: Gaza tra disperazione e caos umanitario

Tempo di lettura: ~2 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Le immagini che ricordano l’Inferno di Gustave Doré

Scene di disperazione e caos umanitario hanno travolto Gaza nei giorni dell’11 e 12 ottobre 2025, quando le prime colonne di camion carichi di aiuti alimentari e medicinali sono riuscite ad attraversare i valichi di Kerem Shalom e Rafah. Dopo settimane di blocco e violenze, l’accordo di cessate il fuoco tra Hamas e Israele ha finalmente permesso un primo, fragile passaggio di beni di prima necessità.

Le scene a Khan Younis: il dramma della fame

A Khan Younis, città nel sud della Striscia di Gaza, i camion dell’assistenza sono stati immediatamente presi d’assalto da folle di persone affamate. In molti hanno cercato di salire sui veicoli in movimento per accaparrarsi sacchi di farina, bottiglie d’acqua e pacchi di viveri. Le immagini ricordano i disegni infernali di Gustave Doré, con corpi accalcati tra polvere e macerie, in una corsa disperata alla sopravvivenza.

Sono andata a casa e ho sentito che stavano arrivando i camion di aiuti – racconta Nisreen Abu Awda, una madre palestinese – ma questo non è il modo. Vorrei che arrivassero tramite canali ufficiali, perché alcune persone riescono a prendere qualcosa e altre restano senza nulla.”

Il bisogno di un sistema di distribuzione organizzato

La distribuzione caotica degli aiuti ha evidenziato la necessità di un sistema più sicuro e regolato. Molti cittadini hanno chiesto il ritorno dell’intervento diretto delle agenzie internazionali come l’UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi), già impegnata in passato nella gestione degli approvvigionamenti.

Non posso farlo così, potrei essere investito da un camion – ha detto Dhiya Zoreb – Spero che l’UNRWA e i Paesi esteri ci aiutino a distribuire gli aiuti come prima, in modo sicuro e giusto.”

Aiuti umanitari e nuove sfide logistiche

Il 12 ottobre, con l’apertura di ulteriori valichi, decine di camion umanitari hanno continuato ad affluire, ma le scene si sono ripetute. Folla, disorganizzazione e paura hanno reso la consegna degli aiuti un’operazione ad alto rischio.

Un residente, Salameh Barbakh, ha ribadito la richiesta di una gestione più strutturata: “Questa non è una soluzione. Devono trovare un modo migliore per far arrivare gli aiuti a tutti. Ci sono famiglie che non ricevono nulla.”

Un grido di aiuto che scuote la comunità internazionale

Le immagini provenienti da Gaza, diffuse dalle principali agenzie internazionali, hanno riacceso l’attenzione del mondo sulla crisi umanitaria in corso. Secondo gli osservatori, la priorità assoluta è garantire la sicurezza dei convogli e la distribuzione equa degli aiuti, evitando nuovi episodi di violenza.

Oggi, Gaza continua a vivere una delle peggiori emergenze del Medio Oriente, con milioni di persone che dipendono completamente dagli aiuti umanitari internazionali.

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Nicola Cundò

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.