Atene dentro o fuori: giornata decisiva per la Grecia e per l'Unione Europea
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ATENE, 22 GIUGNO 2015 – Giornata decisiva oggi per le sorti della Grecia: previsto un incontro con i ministri delle Finanze della zona euro e un vertice di capi di stato e di governo, dove si valuteranno le nuove proposte presentate dal governo di Atene per non uscire dall'Unione Europea. L'obiettivo dell'esecutivo di Tsipras è quello di strappare un nuovo piano di aiuti, pari a 7,2 miliardi di euro, a pochi giorni da un rimborso di 1,6 miliardi di euro al Fondo. La situazione è piuttosto drammatica, a causa di una fuga dei depositi bancari.
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Dalla commissione Jean-Claude Juncker, le proposte della Grecia sono state valutate come “una buona base per fare progressi al vertice della zona euro”. La grande sfida di Tsipras è quella di mettere d'accordo sia i creditori che gli uomini del suo partito; molti all'interno della maggioranza sono scettici, il gruppo è diviso soprattutto sull'ipotesi di compromesso che imporrebbe una qualsiasi nuova forma di austerità. Fino ad ora, il governo si è rifiutato di mettere mano significativamente a tre settori individuati dai creditori: il sistema pensionistico, il diritto del lavoro e la tassazione.
I ricettori delle proposte di Atene sembrerebbero piuttosto inflessibili sul mancato rispetto degli accordi, ma nello stesso tempo è chiaro anche per loro che un mancato rimborso greco al Fondo Monetario Internazionale rischierebbe di provocare una drammatica concatenazione di eventi fino a portare all'uscita della Grecia dalla zona euro, con un impatto che avrebbe un valore fortemente politico, oltre che economico. È il punto di forza della Grecia, che è cosciente della necessità dei creditori di dover chiudere in maniera positiva le trattative. Si rimane sul filo del rasoio, dove ogni passo falso sarebbe un irreversibile salto nel vuoto.
Foto: ilpost.it
Dino Buonaiuto