Azalea della Ricerca per la Festa della Mamma

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POTENZA- 10 MAGGIO  2014- In occasione della Festa della Mamma, torna, come tradizione da 31 anni, l'Azalea della Ricerca; un modo unico e ricco di significati per festeggiare tutte le mamme.
20.000 volontari, organizzati in Comitati regionali,per distribuire, con un contributo di 15 euro, le variopinte piantine, con l’obiettivo di destinare fondi per la ricerca sui tumori, soprattutto quelli femminili.

Tra questi, da tempo, impegnata in prima linea, anche la Basilicata con le tante piazze adornate di fiori di Potenza, Matera e di molti centri delle due province(tra cui anche San Mauro Forte ). Una regione piccola ma che si dimostra sempre molto generosa, solidale e sensibile al tema, anche perché, paga un grande tributo vista l’alta incidenza di patologie tumorali.[MORE]

L'Azalea è da sempre un momento di grande partecipazione collettiva ma soprattutto è un appuntamento che, probabilmente, proprio per la sua assiduità ha inciso nella crescita cultura degli italiani e, naturalmente, dei lucani.

Le piantine della Ricerca, hanno dato il via, (dal 1984 solo nella città di Milano) ad una nuova modalità di raccolta fondi, mai fatta prima.

Da allora è stato un crescendo. Un vero modello di fund raising, per usare un termine moderno.
Ma non solo. Ha cambiato, per fortuna, in questi ultimi anni, l'atteggiamento e l’approccio alla malattia attraverso una mirata comunicazione sociale.

Ha creato un’opportunità in più per informarsi ed informare sui progressi della ricerca e sull’importanza della prevenzione. Ha insegnato a tante donne che un esame “vecchio” come, ad esempio, un banale Pap Test (ha oltre 50 anni) continua ad essere un esame salvavita (purtroppo ancora poco praticato), così come una mammografia o una semplice ecografia. Ma soprattutto ha convinto, attraverso migliaia di testimonianze, che avere un tumore, oggi, non equivale ad una condanna, ma che, per quanto difficile, sempre molto più di frequente , è una malattia che viene sconfitta.

Progressi importanti, dunque, scientifici, terapeutici, tecnologici e culturali per arrivare ad una vittoria sempre più vicina: debellare il cancro.

Un traguardo possibile e definitivo (e non solo più una speranza), già tra 10-15 anni, grazie alla ricerca.
Una svolta, come sostiene Umberto Veronesi in uno dei suoi libri, “Il primo giorno senza Cancro”, Edizioni Piemme, 10 euro). “Oggi sappiamo che arriverà un giorno in cui potremo dire che per tumore non si muore più”, scrive l’oncologo milanese.

E allora, alla mamma regaliamole o regaliamoci un fiore di speranza. Una speranza sempre più concreta!

Anna Giammetta

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Scritto da Anna Giammetta

Giornalista di InfoOggi

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