Scommesse calcio: otto mesi di squalifica per Giuseppe Sibilli e 20.000 euro di ammenda
Il calciatore del Bari patteggia con la FIGC: sanzione pesante e percorso rieducativo contro le ludopatie
Il calcio italiano torna a fare i conti con il tema delicato delle scommesse sportive. Il Tribunale Federale della FIGC ha infatti comunicato la sanzione nei confronti di Giuseppe Sibilli, attaccante in forza al Bari, riconosciuto colpevole di aver piazzato numerose giocate su incontri ufficiali disputati nell’ambito di FIGC, UEFA e FIFA tra la stagione 2022/23 e quella in corso (2024/25)158 - ART 126 CGS - SIBILLI
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Le sanzioni inflitte a Sibilli
La decisione arriva a seguito dell’accordo di patteggiamento (ex art. 126 del Codice di Giustizia Sportiva) e prevede:
- una ammenda di 20.000 euro;
- 16 mesi di squalifica complessiva, di cui 8 mesi effettivi e altri 8 convertiti in prescrizioni alternative.
Le prescrizioni stabilite dal Tribunale includono un piano terapeutico della durata minima di otto mesi e l’obbligo di partecipare a 16 incontri pubblici presso associazioni dilettantistiche, centri giovanili, scolastici o centri di recupero per le ludopatie. La FIGC vigilerà sulla corretta esecuzione del percorso e, in caso di violazioni, potrà ripristinare la squalifica originaria.
Le motivazioni della FIGC
Sibilli è stato deferito per la violazione dell’articolo 4, comma 1, e dell’articolo 24, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, norme che vietano ai tesserati FIGC di scommettere su competizioni ufficiali. Un comportamento considerato incompatibile con i principi di lealtà, correttezza e probità che devono caratterizzare il mondo del calcio.
Il patteggiamento ha permesso di ridurre i tempi della procedura e di concordare un percorso che non sia solo punitivo, ma anche educativo, con l’obiettivo di responsabilizzare l’atleta e sensibilizzare l’ambiente sportivo.
Scommesse e calcio: un problema ricorrente
Il caso Sibilli si inserisce in un contesto più ampio: quello del rapporto sempre più complesso tra calcio e gioco d’azzardo. Negli ultimi anni non sono mancati episodi di calciatori coinvolti in indagini legate alle scommesse, segno che il fenomeno continua a rappresentare una criticità per il sistema sportivo.
Il rischio di ludopatia tra gli atleti professionisti è concreto: la pressione delle competizioni, la visibilità mediatica e le ingenti somme di denaro che ruotano intorno al mondo del calcio possono favorire comportamenti a rischio. Per questo la FIGC ha scelto di affiancare alla squalifica un percorso di recupero e testimonianza diretta, con Sibilli chiamato a portare la sua esperienza all’interno di contesti educativi e giovanili.
Un messaggio per i giovani e per il calcio italiano
Oltre alla sanzione, il provvedimento assume una valenza simbolica. La presenza di Sibilli in incontri pubblici rappresenterà un’occasione per trasformare un errore personale in un monito collettivo, utile a prevenire simili situazioni in futuro.
La FIGC vuole ribadire così che il calcio non è solo spettacolo e competizione, ma anche responsabilità sociale e testimonianza educativa.