Nonostante le parole e i consigli dell'amico senatur Umberto Bossi, Berlusconi resta fermo sulla sua idea: prima avanti con la Finanziaria poi crisi nel Parlamento. L'idea di una crisi il Premier, ora come ora, non la digerisce affatto pur essendo questa la realtà, sopratttutto dopo l'uscita di ieri del gruppo Fli finiano dal Governo.
Berlusconi è proprio delle manovre di Fini che non si fida e fa quadrato intorno a Bondi, La Russa e Verdini, coadiuvato dall'immancabile e fedellissimo Guardasigilli Alfano. [MORE]
La convinzione di ottenere via libera sia dalla Camera che dal Senato, porta a continuare senza intoppi il cammino, anche nel momento in cui le cose non dovessero andare così: in tal caso lo scioglimento della Camera e le elezioni, diventerebbero necessarie.
Bossi seguito ormai dall'immancabile figlio Renzo, ha provato in tutti i modi a convincere Berlusconi della necessarietà di una crisi pilotata. Dopo diverse ore nella casa di Arcore, l'idea del Premier è però rimasta la stessa: in reltà resta la paura di esser messo in pericolo dai finiani, un rischio alto che non vuole correre il presidente del consiglio, in particolar modo ora che Futuro e Libertà ha iniziato a operare realmente su tutte le minacce di questi giorni.