Blue Whale: realtà, bufala o leggenda metropolitana?
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Blue Whale: realtà, bufala o leggenda metropolitana?

venerdì 19 maggio, 2017

ROMA, 19 MAGGIO - Blue Whale, balenottera azzurra. Negli ultimi giorni il nome sta diventando familiare, dopo essere stato ripreso da alcuni titoli giornalistici e, soprattutto, dopo essere stato oggetto di un servizio de Le Iene, che ha consegnato all'Italia una storia fatta di problematiche adolescenziali e morte, nello scenario più degradante che il web possa assumere. [MORE]

Blue Whale sarebbe il nome di un gioco nato in Russia e che avrebbe spinto e starebbe tuttora spingendo molti adolescenti al suicidio. Il gioco consisterebbe in una serie di cinquanta prove, quasi tutte ad altissimo contenuto masochistico (come incidere sul proprio corpo l'immagine, appunto, di una balena), il cui culmine sarebbe il suicidio del giocatore, che dovrebbe togliersi la vita dopo aver affrontato l'ultima prova: buttarsi dal tetto di un edificio.

Per partecipare al gioco basterebbe postare un messaggio con l'hashtag #F57 su Vkontakte, il più popolare social network russo. Una voltato postato il messaggio, si entrerebbe a far parte di un gruppo coordinato da una persona che assegnerebbe i compiti ai giocatori. Uscire dal gioco? Non si potrebbe, essendo a quanto pare gli organizzatori in possesso di informazioni sui giocatori e sulle rispettive famiglie, in grado di far loro del male in caso di forfait.

Le dinamiche del gioco sembrerebbero assurde, ma bisogna fare un passo indietro per capire meglio il fenomeno. Di Blue Whale si parla dal maggio del 2016, quando un articolo del quotidiano russo Novaya Gazeta metteva in risalto come 130 adolescenti che si erano tolti la vita tra novembre 2015 e aprile 2016 in Russia, Kazakistan e Kirghizistan fossero tutti membri degli stessi gruppi di Vkontakte. Secondo il giornale, almeno 80 di queste morti sarebbero state connesse ad un gioco a cui avrebbero partecipato i membri del gruppo e che avrebbe avuto come simboli le balene.

Poco dopo l'articolo del Novaya Gazeta, un altro giornale (Russia Today) riportava le dichiarazioni della madre di una dodicenne della Russia centrale, suicidatasi gettandosi dal tetto di un palazzo: la donna dichiarò che la bambina avesse l'abitudine di disegnare la figura di una balena nei mesi precedenti.

Va sottolineato come, effettivamente, un gran numero di gruppi su Vkontakte considerati pericolosi perchè basati sull'incitamento al suicidio degli adolescenti sia stato chiuso dall'authority russa per le telecomunicazioni, Rossvvaz. Al posto delle community, ritroviamo oggi un avviso automatico: "Questa community è stata bloccata per aver pubblicato contenuti che giustificano il suicidio. Se vi siete uniti a questa community allo scopo di trovare aiuto e supporto, vi consigliamo di contattare gli esperti del progetto Tvoya Territoria o rivolgersi alla helpline per bambini, adolescenti e genitori al +7-800-2000-122".

Ad ogni modo è necessario anche analizzare la questione da un punto di vista obiettivo: ne si ricava l'assoluta mancanza di prove circa la connessione del gioco con i suicidi che – tra l'altro – in Russia sono molto frequenti. Le regole del gioco prevederebbero che si debba tenere segreta la propria partecipazione e cancellare le tracce, ma è improbabile credere che in nessuno dei 130 casi di suicidi attribuiti al Blue Whale sia stato lasciato qualcosa in grado di collegare le morti al gioco stesso, specie considerando come i compiti prevederebbero parecchie comunicazioni elettroniche con i coordinatori del gruppo.

Claudio Canzone

Fonte foto: ilmessaggero.it


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