BOLOGNA, 17 GENNAIO 2014 – È già diventato un personaggio e spopola sul web il “palpeggiatore” di Bologna, l'uomo che nel fine settimana avrebbe aggredito in centro quattro ragazze nel tentativo di violentarle. Il suo identikit è stato diffuso dalla Questura di Bologna due giorni fa, e il suo viso avrebbe già fatto il giro dei Social Network, da Facebook a Twitter, tant'è che una quinta ragazza avrebbe sporto denuncia in proposito, dopo aver visto l'immagine ritraente i tratti somatici del maniaco, denunciando un episodio analogo accaduto il 4 gennaio.
E' già diventato un vero personaggio l'uomo misterioso che si aggirerebbe furtivo tra i portici del centro bolognese, tanto che qualcuno ha pensato di dedicargli una pagina su facebook: «Il palpeggiatore di Bologna». Il sarcasmo – o black humor – utilizzato all'interno del profilo è senz'altro discutibile, soprattutto considerata la delicatezza dell'argomento che richiama per l'ennesima volta la violenza sulle donne. Ma gli amministratori della pagina, che ormai conta oltre 3000 “like”, sottolineano che l'ilarità non sarebbe indirizzata ne ad elogiare l'uomo, ne a schernire le sue vittime.[MORE]
Nel tentativo di “farsi due risate” l'identikit del molestatore è stato inserito in una serie di fotomontaggi di dubbio gusto, dove è protagonista di svariati “selfie” all'interno di quadri di Van Gogh e Pissarro. Per molti assomiglia a David Bowie, o a Macaulay Culkin, il protagonista del film “Mamma ho perso l'aereo”. Si trasforma anche nel protagonista del videogioco Assassin's Creed, diventando “Palpeggiator's Creed”, e diventa il paladino dei vegani con un ananas in testa: “Vegan Power”.
Numerosi gli utenti che ritengono la pagina simpatica o semplicemente ironica, mentre tanti alti segnalano il profilo e scrivono ampie critiche sullo stesso, portando a discussioni e polemiche. Ad ogni modo gli “admin” difendono il loro intento sarcastico: «qui né si elogia la persona, né si scherniscono le vittime. Chi non è d'accordo può non seguire la pagina, segnalare o tutte e due».
Stefania Putzu