Il Partito Democratico illustra le proposte per la Calabria e la Locride in particolare: infrastrutture, fondi per la statale 106 jonica, sanità pubblica e rilancio economico sono stati al centro del dibattito.
L’incontro si è svolto presso l’Aula Consiliare del Comune di Bovalino (Piazza Camillo Costanzo) con inizio alle ore 10 ed è stato molto partecipato.
A fare gli onori di casa sono stati il Sindaco di Bovalino e Presidente dell’Assemblea dei Sindaci della Locride Vincenzo Maesano, ed il Segretario del circolo cittadino, Raffaele Graziano.
Il Senatore Nicola Irto, Segretario Regionale del Partito Democratico, ha presentato ai cittadini e alla stampa gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2026 che è nel pieno della sua discussione nei palazzi che contano.
Al tavolo sono intervenuti amministratori locali, sindaci della Locride e rappresentanti del PD territoriale con in testa il Coordinatore Provinciale Giuseppe Panetta.
Il senatore Irto, nel suo intervento, ha illustrato un pacchetto di emendamenti concreti e con coperture finanziarie, non meri atti simbolici.
Tra i punti principali: rifinanziamento e studio di fattibilità sulla Statale 106 Ionica, soprattutto nei tratti più critici del reggino; 150 milioni di euro per il progetto Bovalino-Bagnara, trasversale ionio-tirreno discussa da oltre 60 anni; richiesta di sblocco dei fondi FSC 2026 destinati originariamente agli enti locali, attualmente congelati per il Ponte sullo Stretto; proposte per rafforzare il sistema sanitario calabrese ed uscire dal cronico commissariamento, riducendo di fatto la mobilità sanitaria; richieste di intervento su edilizia scolastica, infrastrutture provinciali e servizi ai comuni.
Secondo Irto, la manovra attuale «taglia risorse al Mezzogiorno, non sostiene le piccole imprese e riduce i fondi per opere strategiche», motivo per cui il PD affianca alla critica politica proposte alternative assolutamente realizzabili come quella relativa alla Statale 106 e la Bovalino-Bagnara: opere simbolo delle mancanze strutturali storiche.
Uno dei passaggi più sentiti ha riguardato la S.S.106, ormai nota come «la strada della morte».
Molti interventi hanno ricordato: lavori fermi da anni; progetti avviati ma non finanziati; varianti bloccate (es. Locri-Gerace, Caulonia); mancanza di programmazione continua.
La proposta PD mira a riavviare il percorso progettuale, garantire studi aggiornati ed evitare che il tema rimanga solo slogan politico.
La Bovalino-Bagnara, invece, torna centrale nel dibattito dopo decenni di attesa.
L’emendamento da 150 milioni viene visto come primo passo concreto, utile per progettazione, espropri e avvio dei lavori.
Per la Sanità calabrese, invece, numeri allarmanti e richiesta di inversione di rotta.
Il confronto si è acceso sul tema, appunto, della sanità pubblica in Calabria, tra reparti chiusi, ospedali sottodimensionati e cittadini costretti a curarsi fuori regione.
Questi i dati citati: oltre 310 milioni all’anno di spesa per mobilità sanitaria; edifici ospedalieri in difficoltà strutturale; carenza di personale medico e guardie mediche; rischio costante di riduzione dei servizi essenziali.
Irto ha definito questi costi «una tripla tassa per i calabresi: economica, sociale e morale».
Chi parte per curarsi altrove paga cure, viaggio, alloggio e spesso trova personale medico calabrese emigrato, un incontro che sa proprio di “beffa”.
Nel confronto è stata evidenziata l'importanza del dialogo con le comunità, della presenza nei territori dei Circoli e del coinvolgimento politico delle nuove generazioni.
Obiettivi dichiarati: riaprire e rafforzare i circoli PD locali; ascoltare i bisogni sociali e trasformarli in proposte legislative; riportare i cittadini -soprattutto i giovani- alla partecipazione attiva e al voto.
«Il partito deve stare tra la gente, non solo nelle istituzioni» è stato uno dei messaggi più ribaditi e condivisi.
Altro capitolo il Ponte sullo Stretto e fondi FSC da cui è emersa la necessità di dare priorità «prima ai territori, poi alle grandi opere».
Nel merito, il senatore Irto ha chiarito la posizione del PD sul Ponte sullo Stretto: il tema non è il sì o no all’opera, ma l’uso concreto dei fondi.
Gli FSC destinati a Calabria e Sicilia risultano bloccati fino al 2026.
La nostra richiesta è semplice: se il ponte non partirà entro il 2026, quelle risorse devono tornare ai Comuni per essere investiti su strade, scuole, welfare e digitalizzazione.
Un punto che potrebbe (e dovrebbe!) trovare convergenza anche da amministratori non PD.
In conclusione, appare necessario un impegno unitario per il futuro della Locride perché solo con l’unità di idee e proposte il territorio può uscire fuori dal limbo in cui si ritrova.
L’incontro si è chiuso con un appello condiviso: basta rassegnazione, servono scelte politiche coraggiose perché il territorio merita dignità, rispetto, sviluppo e servizi certi.
Il PD annuncia battaglia parlamentare e dialogo con gli amministratori locali, nella speranza che almeno una parte degli emendamenti possa essere accolta già nei prossimi giorni in Commissione.