Bovalino: Scuola dell’Infanzia “Borgo”, “Presepe vivente a scuola” tradizione, mestieri antichi e didattica esperienziale.

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Presso la scuola dell’infanzia del “Borgo”, questa mattina si è svolto un progetto educativo che unisce insieme Natale, Storia e Identità Calabrese.

Un evento molto partecipato non solo dai ragazzi e dalle componenti attive della scuola, ma soprattutto dalle numerose famiglie che hanno preso parte con grande spirito di vicinanza e affetto.


Ogni anno la scuola dell’infanzia di Borgo propone attività e rappresentazioni natalizie pensate per coinvolgere i bambini in modo creativo ed educativo, e lo fa con canti, piccole drammatizzazioni e momenti condivisi con le famiglie, momenti che sono da sempre parte integrante del percorso scolastico dei ragazzi e che contribuiscono alla loro crescita scolastica ed umana.

Quest’anno, però, l’idea è stata quella di andare oltre la classica recita, realizzando un progetto più articolato e significativo: un “presepe vivente” ambientato nei mestieri del passato calabrese che ha avuto come obiettivo quello di tenere viva l’identità e la tradizione delle varie attività un tempo molto diffuse e che oggi, invece, è sempre più raro vedere espletate all’interno del nostro vivere quotidiano (tipo: il ciabattino, il tessitore, lo stagnaio, il pescatore, il panettiere, ecc…).


E’ stato un presepe vivente inteso come percorso educativo, un progetto che non si è limitato alla semplice rappresentazione finale culminata con la nascita di nostro Signore, ma è stato preceduto da un vero e proprio percorso didattico articolato in sezioni o, per meglio dire, in location che hanno riprodotto in scala quelli che erano i mestieri di una volta, mestieri antichi della Calabria, scoprendo come si viveva e si lavorava un tempo.


E’ così facendo che i piccoli si sono, successivamente, ritrovati catapultati nel passato, vivendo in prima persona con abiti ed arnesi di lavoro che avevano solo studiato a scuola o sentito dai racconti dei loro nonni:


la panetteria, la lavanderia, il mercato con il banco dell’ortofrutta, l’angolo dei musicisti con strumenti antichi, la stanza del telaio, dove i bambini simulano la tessitura, lo spazio dedicato ai pescatori.

In ogni ambiente i bambini si sono immedesimati completamente, animando le scene con entusiasmo, voci e gesti spontanei, proprio come accadeva nei mercati di un tempo.


Infine…la Natività: il cuore del presepe, con Giuseppe e Maria accanto alla mangiatoia con Gesù bambino circondato da un nugolo di piccole pecorelle, dal bue e dall’asinello, animali tanto cari che cercavano di riscaldare con il loro fiato tutto l’ambiente circostante.

Gli Angioletti, Maria e Giuseppe, le pecorelle interpretate dai più piccoli: ogni ruolo è stato curato con attenzione, valorizzando la partecipazione di tutti e creando un clima di grande dolcezza e coinvolgimento.

Per la prima volta al Borgo…un presepe vivente dentro la scuola.


L’intera organizzazione è stata messa a dura prova perché realizzare in ogni aula un settore dedicato non è stata cosa da poco conto.

Gli spazi sono stati smontati e ripensati per ricreare ambienti completamente nuovi, trasformando la scuola in un vero e proprio borgo del passato, un lavoro impegnativo che ha richiesto organizzazione, collaborazione e grande spirito di squadra, ma che ha reso il progetto ancora più speciale ed unico.


Un ringraziamento particolare va alla dirigente scolastica Rosalba Antonella Zurzolo che ha creduto nel progetto e ne ha permesso la realizzazione.

Un grazie sentito a tutto il corpo docente, ai collaboratori scolastici e alle famiglie che hanno contribuito attivamente anche nella ricerca di attrezzi e oggetti del passato, rendendo l’esperienza autentica e ricca di significato.

Quella di oggi è sicuramente stata un’esperienza che lascerà il segno nel tempo in quanto non si è trattato solo di un evento natalizio, ma di un progetto educativo che ha avuto il merito di arricchire ed unire gli animi della gente, a partire dai più piccoli.

Tradizione, innovazione didattica, identità territoriale e memoria storica sono gli elementi fondanti di questo progetto che ha entusiasmato tutti e che speriamo possa ancora ripetersi negli anni.

Un esempio concreto di come la scuola possa diventare luogo di cultura, emozioni e comunità, partendo dai bambini e arrivando al cuore di tutti.



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Scritto da Pasquale Rosaci

Giornalista di InfoOggi

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