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Brexit, Juncker dice no ad altri negoziati: "Fuori vuol dire fuori"

LONDRA - Alla vigilia del referendum sulla Brexit che si terrà domani 23 giugno, a margine dell’incontro con il cancelliere austriaco Christian Kern, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker rifiuta ulteriori negoziati: «Un voto fuori è fuori dall’Ue – ha dichiarato- quindi, ha proseguito, «voglio dire agli elettori britannici che non ci sarà nessun altro tipo di negoziato» dopo quello già concluso a febbraio con l’Ue dove «il premier David Cameron ha ottenuto il massimo di quello che poteva avere e noi abbiamo concesso il massimo di quello che potevamo dare». [MORE]

«È dall’inizio della campagna elettorale - ha aggiunto Junker- che difendo il punto di vista che abbiamo bisogno di un accordo giusto ed equo con la Gran Bretagna, ed è quello che abbiamo fatto al vertice Ue di febbraio». La Commissione Ue – ha sottolineato - «non gioca un ruolo nel voto di domani ma - ha ribadito - è una cosa buona che la Gran Bretagna resti nell’Ue. Bisogna però vedere il risultato delle urne».

Intanto è stato annunciato che la mattina di venerdì 24 giugno, poco dopo l’annuncio formale del risultato del referendum britannico sulla permanenza del Regno Unito nella Ue, i presidenti della Commissione Juncker, della Ue Tusk, dell’Europarlamento Schulz e della presidenza Ue di turno Rutte (premier olandese) si riuniranno alle 10,30 a Palazzo Berlaymont per valutare la situazione. Non ci sarà Mario Draghi, che resterà a Francoforte.

[foto: news.leonardo.it]

Antonella Sica