Brexit, parla Gozi: "Prima Brexit, poi nuovo accordo"
Politica Lazio

Brexit, parla Gozi: "Prima Brexit, poi nuovo accordo"

giovedì 30 marzo, 2017

ROMA, 30 MARZO - Nella mattinata di oggi, ha parlato il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, interrogato sul ruolo dell’Europa nell’ambito della gestione Brexit, formalmente cominciata con la lettera inviata ai vertici europei dalla premier britannica, Theresa May.[MORE]

Nessun passo indietro dal governo britannico, che ha inteso così rispettare la volontà dell’elettorato maturata nel maggio dello scorso anno. Tuttavia, la mossa di Theresa May è quella di non abbandonare totalmente la nave Europa, in vista dei possibili contraccolpi a carattere economico che potrebbero colpire il Regno Unito. L’idea di proseguire la strada della Brexit con un contemporaneo accordo parallelo con l’Europa non piace a Gozi, che boccia l’idea britannica: «Non è possibile fare due negoziati in parallelo» - è il pensiero del sottosegretario italiano espresso a Eunews.

Nell’intervista Gozi ha parlato a braccio della situazione tra Ue e Uk, riferendo delle possibili perdite italiane rispetto alla Gran Bretagna come alleato, oltre che degli equilibri del Consiglio europeo. Inevitabile la prima domanda sull’andamento dei negoziati: «Saranno complessi, e in molti si stanno rendendo conto che bisognerà limitare i danni. Per noi la prima priorità è minimizzare l’incertezza che la decisione di ritiro del Regno Unito dall’Ue provoca nei cittadini europei. Bisogna minimizzare l’incertezza per il mondo dell’impresa e per tutti gli Stati membri che rimangono».

Il No al negoziato parallelo è categorico: serve dunque prima la conclusione sulla Brexit e poi un nuovo accordo: «La sequenza di accordi è prima il recesso e poi il partenariato. Su questo dobbiamo essere molto chiari perché è ciò che consente di fare un negoziato efficace». Ed è qui che si interseca il bivio europeo, tra pugno duro e leggerezza rispetto ad eventuali concessioni.

Per Gozi è prioritario scindere le due fasi e concentrarsi in primis «sui diritti acquisiti dai nostri cittadini del Regno Unito e dai britannici nell’Ue». A Gozi viene inoltre ricordata la lettera di Theresa May, che spinge per una contestuale negoziazione: «Non è possibile fare i due negoziati in parallelo. Sia perché i Trattati indicano chiaramente che in quadro generale bisogna prima procedere con l’exit, sia perché un negoziato così complesso deve avere una prima parte in cui ci si concentra su tutti gli aspetti specifici» - ha affermato.

Circa le future relazioni Gozi ha auspicato un «accordo economico, commerciale e sulla sicurezza» successivo alla conclusione dell’uscita del Regno Unito dall’Ue. E ha garantito che l’accordo futuro «non potrà dare al Regno Unito più di quanto avesse come membro del Mercato unico e dell’Unione».

Cambieranno, o meglio sono già cambiati, gli equilibri all’interno del Consiglio europeo. E’ lo stesso Gozi a riferire del mutato quadro, poiché tutti i Paesi che erano maggiormente vicini al Regno Unito dovranno rivedere le proprie priorità ed i punti di riferimento. In questo, fondamentale potrebbe essere il rilancio dell’Italia tra le nazioni leader della ‘nuova’ Europa: «Alcuni Paesi che tradizionalmente hanno guardato al Regno Unito adesso guardano ad altri Paesi, e alcuni guardano all’Italia».

Ma la Brexit è anche fonte di perdite (anche) sotto il profilo Europa, poiché tutti e nessuno escluso perderanno probabilmente qualcosa. Per l’Italia, il rischio è quello di una forte perdita sul Mercato unico digitale, data la precedente e solida cooperazione con il Regno Unito: «Per noi è una perdita certamente – ammette il sottosegretario. Eravamo riusciti a creare un asse con altri Paesi ed era molto importante avere il Regno Unito come partnership. Dobbiamo riorganizzare i giochi di alleanze».

foto da: eunews.it

Cosimo Cataleta


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