Calderoli: nessun pericolo federalismo
Politica

Calderoli: nessun pericolo federalismo

venerdì 28 maggio, 2010

"La Lega Nord non avrebbe mai potuto votare una manovra economica che potesse in qualche modo mettere a rischio il federalismo fiscale, e infatti il decreto legge non soltanto non tocca il federalismo, ma anzi ne crea i presupposti, ponendo le basi per i prossimi decreti legislativi. I timori manifestati da alcuni governatori, probabilmente, sono dovuti soltanto al fatto che ancora non hanno potuto leggere il testo, non essendo ancora stato pubblicato in Gazzetta".
Sono le parole del Ministro Calderoli annunciando la sua intenzione dichiedere a Tremonti di anticipare a giugno i decreti legislativisull'autonomia impositiva degli enti locali, sui costi ed i fabbisogni standard.
L'opposizione subito all'attacco. [MORE]Per Massimo Donadi, capogruppo dell'Idv alla Camera, "questo è il governo più centralista degli ultimi 50 anni. Sta scaricando sugli enti locali il costo della manovra, perchè non ha il coraggio delle riforme strutturali e non vuole ammettere di dover aumentare le tasse, facendole aumentare agli enti locali, soggetti a pesanti tagli. In questo modo il federalismo resta soltanto un vuoto slogan". E Rosy Bindi, presidente del Pd: "Cosa dice la Lega dei tagli insostenibili imposti alle Regioni e agli Enti locali da questa manovra? Per ora sta al gioco, anche se la manovra è iniqua e perciò, alla lunga inefficace. Così come sa che il federalismo fiscale sarà congelato fino alla fine della legislatura, quando verrà tirato fuori per la nuova campagna elettorale. La manovra archivia le ambizioni della Lega, che per ora partecipa al gioco delle parti inscenato in queste ore dal presidente del Consiglio". Anche il Partito Pensionati ha tante perplessità in merito: "I pesanti tagli alle risorse per gli enti locali ,vanno nella direzione opposta ai principi del tanto sbandierato federalismo - sostiene il segretario nazionale Carlo Fatuzzo -. Il governo centrale incassa e regioni,province, comuni, si vedono fortemente decurtare le loro entrate ed aumentare le funzioni. C'è da chiedersi dove gli enti locali prenderanno le risorse per far fronte all'accresciuto impegno economico, ed alle numerose voci di spesa? Dalle tasche degli italiani, ovviamente".

(Corriere della sera)

 


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