Politica

Calenda, pronto a fondare un partito alleato del Pd. 'Quali nomi per candidato premier? Sala e Genti

ROMA, 29 MAGGIO - "Siamo Europei può diventare un partito. Io sono iscritto al Pd, lavoro con Zingaretti. Il mio movimento dovrebbe rimanere quello che è: il collante di un mondo più ampio della sinistra. Ma se serve sono pronto a trasformarlo in un soggetto politico". Lo dice a Repubblica Carlo Calenda, il candidato dem più votato alle Europee con 272mila preferenze nel Nord Est. Alla domanda se secondo lui serva una formazione di centro, Calenda risponde: "Secondo me sì. Io vedo l'utilità di avere una forza di centro, liberaldemocratica. Sarebbe molto importante costruirla e se nascesse darei sicuramente una mano a mettere insieme tre grandi culture, la sinistra, il cattolicesimo democratico e il liberalismo, con un programma comune. Dobbiamo evitare che il Paese vada non a destra ma verso lo sfascio".

È già una scissione? "Assolutamente no. Non farò niente contro il Pd. Mi muovo solo se lo decidiamo insieme". Intervistato anche dal Qn, Calenda spiega: "L'Italia in Ue è passata dalla serie A alla serie C, quindi dobbiamo pensare a rafforzare il risultato delle Europee, recuperare la rappresentanza di quella parte d'Italia che si è persa dietro due pifferai magici, uno dei quali si è sgonfiato, guardare al Sud e recuperare chi sta in fabbrica".

Alla domanda su chi sarà il candidato premier, se il governo cadrà, Calenda risponde: "Il sindaco di Milano Sala e l'ex premier Gentiloni sono nomi molto spendibili". "Quello che so - aggiunge su Sala - è che è un ottimo manager, va benissimo. E va ancora meglio Gentiloni che rappresenta una forza tranquilla". "Se andiamo avanti così con Salvini, che dice che servono 30 miliardi per la flat tax, ci facciamo male - sottolinea Calenda -. L'esecutivo cadrà, il leader della Lega sta solo cercando il casus belli per farlo saltare. Ma dico no a un accordo con i 5Stelle o eventuali scissionisti grillini".