Cronaca

Camion sulla folla a Berlino: 12 morti e 48 feriti. Arrestato presunto attentatore, autista ucciso

BERLINO, 20 DICEMBRE-  Clima di terrore ieri sera nel settore ovest della capitale tedesca dove un camion si è schiantato contro un affollato mercato di Natale. Lo schianto è avvenuto davanti alla Chiesa del Ricordo, nel quartiere di Charlottenburg. I media riportano diversi morti, almeno 12, e circa 48 feriti.[MORE]

Arrestato il possibile guidatore del camion. Si tratta di un uomo  di origini pakistane. Secondo quanto riferisce la Zdf, il presunto attentatore avrebbe "abbandonato il tir dopo l'azione fuggendo in direzione est". È stato però individuato e inseguito da alcuni testimoni che hanno avvertito la polizia. L'uomo ha attraversato il Tiergarten, grande parco al centro di Berlino, ed è stato poi bloccato dalla polizia all'altezza della Colonna della vittoria, a poco più di un chilometro di distanza dal luogo della strage. Fonti dell'intelligence fanno sapere che l'immigrato era conosciuto alla polizia per reati minori ma non per una radicalizzazione estremista. Un secondo uomo che si trovava a bordo dell’autocarro, probabilmente polacco, è morto nell'urto.

La polizia tedesca questa mattina ha effettuato un blitz in un hangar nei pressi dell'aeroporto di Tempelhof utilizzato come centro di accoglienza per i profughi. L'azione sarebbe collegata alle indagini per ricostruire il contesto del presunto attentatore che ieri ha fatto strage nel mercatino di Natale. L’attentato sarebbe stato rivendicato dall’Isis su uno dei loro canali online. La notizia, riportata dalle agenzie di stampa, non troverebbe alcuna conferma ufficiale.

Stando alle prime ricostruzioni dell’accaduto, il mezzo di proprietà di un'azienda di trasporti di Danzica si sospetta che sia stato rubato durante il viaggio. Secondo quanto riportato dalla tv N24, il tir trasportava ponteggi di acciaio dall'Italia e avrebbe dovuto scaricarli domani mattina a Berlino. Il camion era registrato con targa della Polonia ma era partito ieri dall'Italia.

Alla guida - ha riferito il canale televisivo polacco TVN24 citato da Der Spiegel - c'era il cugino dello spedizioniere Ariel Zurawski. I due si sono scambiati una telefonata verso mezzogiorno. Il conducente aveva parlato anche con la moglie, che dopo le 16, però, non era più riuscita a raggiungerlo al telefono. Zurawski ha aggiunto di ritenere che il camion sia stato in qualche modo rubato o dirottato e di escludere che il cugino abbia compiuto la strage.

Dall'analisi delle tracce satellitari dei movimenti del tir emerge che ieri pomeriggio, per quasi quattro ore, l'attentatore ha acceso e spento più volte il veicolo come se stesse cercando di capire come farlo muovere. "È come se qualcuno cercasse di imparare a guidare il veicolo e avesse difficoltà a farlo muovere". Ha affermato il gestore della società, Lukasz Wasik, rimarcando che l’accensione del motore non potrebbe mai essere collegata ad un tentativo di riscaldamento della cabina di guida perché gli autisti hanno altri sistemi per farlo. 

 

Laura Carrara

Fonte foto: media.urbanpost.it