“Noi non andiamo da nessuna parte”: la risposta del Patriarca Pizzaballa all’occupazione di Gaza
La comunità cattolica a Gaza resiste: “Resteremo al fianco della nostra gente”
Nelle stesse ore in cui l’esercito israeliano ha avviato una nuova fase di occupazione armata a Gaza, è arrivata la forte presa di posizione del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, che ha risposto con fermezza alle pressioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu e a chi punta alla colonizzazione dell’ultima striscia di terra palestinese.
La scelta di rimanere a Gaza
“Non ci piegheremo. Non obbediremo ad alcun ordine di evacuazione”, ha dichiarato Pizzaballa, sottolineando la volontà della comunità cattolica di restare al fianco della popolazione.
Insieme al patriarca ortodosso Teofilo III, ha ribadito che i religiosi di Gaza continueranno a prendersi cura di anziani, disabili e famiglie colpite da mesi di malnutrizione e privazioni.
“Fuggire sarebbe una condanna a morte”
Secondo il patriarca, lasciare Gaza per spostarsi verso sud significherebbe esporre migliaia di persone fragili a una condanna certa: “Non c’è futuro nella prigionia, nello sfollamento forzato o nella vendetta. Non esiste alcuna giustificazione per il trasferimento di massa dei civili”.
La denuncia contro la distruzione
Pizzaballa ha inoltre denunciato il rischio concreto che a Gaza City si voglia replicare quanto già avvenuto nel sud della Striscia: “Raderla al suolo per cancellarne l’identità e costringere la popolazione alla fuga”.
La voce della Chiesa in Medio Oriente
La dichiarazione del patriarca rappresenta un segnale forte di solidarietà con il popolo palestinese, in un momento in cui la comunità internazionale continua a dividersi sulle soluzioni da adottare per fermare il conflitto. La posizione della Chiesa è chiara: restare accanto agli ultimi e difendere il diritto alla vita.