I Calanchi del Marchesato di Cutro: un paesaggio lunare che rinasce
Cutro (KR), 11 luglio 2025 – Avete mai immaginato un luogo sospeso tra il passato remoto e un futuro sostenibile? Nel cuore della Calabria, tra Cutro e Roccabernarda – ai confini del Marchesato, tra i fiumi Tacina e Neto – si estende un territorio argilloso modellato dall’acqua e dal vento: i Calanchi del Marchesato. Formatisi nel Pliocene (circa 4–2 milioni di anni fa), le loro argille marnose grigie-azzurre hanno dato vita a pendii scoscesi e grassi canyon a “lama di coltello”.
Un patrimonio naturale e culturale da salvare
Negli ultimi anni questi colossi bianchi quasi lunari hanno rischiato di scomparire: una discarica era in progetto, scelta proprio per sfruttare la loro impermeabilità naturale. Ma dal 2020 un gruppo di cittadini, guidato dall’Associazione Calanchi del Marchesato, ha promosso una mobilitazione civica, che ha coinvolto enti locali e associazioni – Legambiente, CAI, Italia Nostra, ecc. – sventando il pericolo e dando avvio a un progetto di tutela e valorizzazione
Oggi il sogno è la nascita di un “Parco dei Calanchi”, con sentieri curati, iniziative culturali e attività educative.
Biodiversità e unicità paesaggistica
Non solo bellezza cromatica: i calanchi ospitano habitat fragili ma vivaci. Nelle radure umide svernano vegetali rari e protetti – iris, orchidee italiche, anemoni – e persino anfibi e ardeidi trovano rifugio negli stagni temporanei. Tra le specie più emblematiche emergono la testuggine palustre europea e il cervone, serpente protetto, attirati dalle vasche naturali e stagni salmastri. Queste caratteristiche rendono l’area un microcosmo di biodiversità endemica, modellando un paesaggio di grande fragilità e valore scientifico.
Quando il cinema incontra la natura
Già nel 1964 Pier Paolo Pasolini definì queste colline “meglio della Palestina” durante le riprese de Il Vangelo secondo Matteo. Oggi i calanchi continuano a stregare i registi: nel 2022 Jordan River le ha scelte come teatro per alcune scene de Il Monaco che vinse l’Apocalisse (Joachim and the Apocalypse), un film su Gioacchino da Fiore girato in altissima risoluzione 12K e presentato a Cannes. Di nuovo, quel paesaggio lunare si trasforma in Gerusalemme medievale, confermando un’eredità cinematografica oggi più viva che mai.
Turismo lento e comunità resiliente
Oggi i Calanchi del Marchesato non sono soltanto uno spettacolo da ammirare: sono un luogo da vivere. Grazie all’associazione locale, ogni anno si tengono escursioni naturalistico-letterarie – letture pasoliniane, trekking, attività didattiche – anche in occasione di eventi come la Giornata della Biodiversità. L’iniziativa “Marchesato Trekking & Culture” li rende accessibili a famiglie, scuole e appassionati, offrendo percorsi immersivi tra flora, fauna e memoria geologica.
Da rischio discarica a grande opportunità
Una discarica sarebbe stata la morte silenziosa di un paesaggio fragile. Invece, la comunità locale ha scelto di guardare oltre: da minaccia a motore di rinascita. Quella che Carmelo Panella chiama “panettone” – la cupola argillosa dai profili perfetti – è diventata un simbolo di rinascita ecologica e della cultura calabrese. Un patrimonio geologico, naturale, ambientale e anche cinematografico che ora si apre a tutti, invitando a scoprirne i colori al tramonto, i riflessi all’alba, l’emozione che nasce da un luogo sospeso tra terra, acqua e cielo.
Carmelo Panella
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