Carminati lascia il carcere duro: Orlando revoca il 41 bis
Cronaca Emilia Romagna

Carminati lascia il carcere duro: Orlando revoca il 41 bis

martedì 25 luglio, 2017

PARMA, 25 LUGLIO - Massimo Carminati lascia il 41bis, il carcere duro previsto per i detenuti accusati di associazione mafiosa. È un decreto del ministro della Giustizia Andrea Orlando a segnare la fine del carcere duro, regime particolarmente restrittivo al quale il Nero era sottoposto dal dicembre 2014 nel carcere di Parma. Dopo la sentenza della Decima sezione del tribunale di Roma, che ha fatto cadere l'accusa di associazione di stampo mafioso contestata dalla procura, il tribunale ha applicato l'associazione a delinquere semplice e lo ha condannato comunque a venti anni. La decisione era attesa dai legali, Giosuè e Ippolita Naso. Adesso il Cecato è un detenuto comune. [MORE]

È stato il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, con parere favorevole della Direzione distrettuale Antimafia e della Direzione nazionale Antimafia, come di prassi, a sollecitare al ministro la revoca della misura sulla base della sentenza dello scorso 20 luglio. Carminati era l'unico degli imputati arrestati nell'inchiesta Mafia capitale ad essere sottoposto al carcere duro, che non è invece stato applicato per Salvatore Buzzi.

Era stato sempre un decreto del ministro Andrea Orlando, su richiesta della procura, a disporre il regime speciale. La decisione era arrivata alla vigilia di Natale del 2014, a venti giorni dall'arresto. Oggi, invece, Carminati e i suoi legali possono sorridere. “Sono soddisfatto che il ministro sia stato sollecito e non si sia fatto condizionare dalle polemiche seguite alla sentenza - commenta l'avvocato Giosuè Bruno Naso - Del resto la revoca del carcere duro è prevista dalla legge. Adesso bisognerà vedere se resterà nel carcere di Parma o sarà trasferito altrove”.

La revoca del 41 bis a Massimo Carminati è dunque la logica conseguenza della sentenza della Decima sezione del tribunale di Roma. Adesso sono solo cinque gli imputati del processo al Mondo di mezzo che, dopo la sentenza di giovedì scorso, sono ancora in carcere. Oltre a Carminati, anche Salvatore Buzzi, Fabrizio Testa, Riccardo Brugia e Matteo Calvio. È stato il tribunale, presieduto da Rosanna Ianniello, a disporre subito dopo la decisione la scarcerazione o i domiciliari per gli altri diciassette che erano in carcere.

Claudio Canzone

Fonte foto: corrierequotidiano.it


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