Politica

Caso Museo Egizio - FdI minaccia spoils system per il Direttore

TORINO, 12 FEBBRAIO – Continuano le polemiche sulle campagne promozionali organizzate dal Museo Egizio di Torino, fra le quali ve n’è una destinata a persone di lingua e cultura araba, finalizzata ad avvicinarle alla conoscenza della storia e delle tradizioni dell’antica civiltà sviluppatasi lungo la Valle del Nilo, dunque un mezzo per condividere i preziosi reperti del museo con le genti del paese d'origine di quel patrimonio. Dopo la discussione in strada, sfociata in un vero e proprio scontro verbale, fra il Direttore del Museo Cristian Greco e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che aveva tenuto un comizio proprio a Torino criticando le agevolazioni riservate, è oggi il turno di Federico Mollicone (responsabile comunicazione del partito) annunciare che, in caso di vittoria elettorale, la coalizione di destra intenderà “azzerare tutti i ruoli di nomina” in ambito culturale, dunque applicando lo spoils system anche nei confronti dello stesso Dir. Greco. [MORE]

Secondo Fratelli d’Italia, infatti, la campagna promozionale oggetto della discussione sarebbe “il sintomo del pensiero ormai debole dell’Occidente, che distrugge la propria storia e identità a favore delle altre” e addirittura “una iniziativa ideologica anti-italiana”. A far infuriare gli eredi di Alleanza Nazionale, anche la posizione dei Comitati tecnici del Mibact, che hanno espresso solidarietà all’iniziativa del Direttore Greco, condannando quelle che hanno definito strumentalizzazioni ed attacchi politici, sfociati anche nella minaccia di applicare il meccanismo delle spoglie.

Lo spoils system è quella pratica politica, nata negli Stati Uniti ma esistente anche nel nostro Paese, in base alla quale gli alti dirigenti della pubblica amministrazione verrebbero sostituiti con il cambiare dei Governi, in modo da affidare la guida della macchina amministrativa a dirigenti che assicurino coerenza con gli obiettivi politici governativi. In Italia, come previsto dalla l. 145/2002, è sostanzialmente consentito agli organi politici di scegliere tra soggetti normalmente già dipendenti dell’amministrazione pubblica coloro che debbano ricoprire determinate posizioni di vertice. La Corte Costituzionale ha però più volte precisato che lo spoils system dovrebbe essere ammesso esclusivamente per gli incarichi apicali, di maggior coesione con gli organi politici, con i quali sussista un legame fiduciario o con i quali ci sia un rapporto istituzionale diretto ed immediato (per esempio, segretari generali o capi di dipartimento). Su questi presupposti, era già stata dichiarata l’illegittimità dello spoils system per i direttori generali delle ASL e dubbia sarebbe pertanto l’applicazione di esso al direttore generale di un museo. Inoltre, il Museo Egizio di Torino non è un museo statale in senso proprio, ma è retto da una fondazione che nomina il direttore sulla base di un bando di concorso indetto dal suo consiglio di amministrazione, nel quale tra l’altro vi è un solo rappresentante del Mibact.

Il concetto è stato sinteticamente espresso anche da Francesca Leon, Assessore alla Cultura del Comune di Torino nella Giunta Appendino (M5S), la quale ha espresso la sua “piena solidarietà e quella della città a Cristian Greco” ed ha ricordato come il ruolo di quest’ultimo non sia di nomina governativa. L’Assessore ha poi rilasciato altre dichiarazioni all’edizione piemontese di Repubblica: “La cultura è un bene universale, di tutti, quindi bene fa il Direttore Greco a costruire percorsi per avvicinare le persone ad un patrimonio così importante, che siano studenti, anziani, famiglie, innamorati e anche chi parla arabo. Sono indignata da queste strumentalizzazioni che fomentano odio e richiamano un nazionalismo pericoloso e deleterio. Essere donne e uomini di cultura vuol dire costruire ponti, non innalzare muri”.

Il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini, ha invece affidato a Twitter il proprio pensiero: “Noi vogliamo le persone competenti come Cristian Greco, con grande esperienza internazionale ed indipendenti, a dirigere i musei italiani. La destra minaccia invece di cacciarli perché non ubbidiscono. È proprio vero che il lupo perde il pelo ma non il vizio”.

 

Francesco Gagliardi

 

Fonte immagine: ilgiornaledivicenza.it