Societa'

Caso Riina, Bindi: "Si trova in una condizione di cura e assistenza continue"

PARMA, 13 GIUGNO - Sono lungi dal terminare le polemiche scaturite dalla sentenza della Corte di Cassazione riguardante la scarcerazione di Totò Riina, avallando le richieste del suo legale, correlate alle precarie condizioni di salute del suo assistito. Così, è stato deciso di inviare una delegazione della Commissione parlamentare Antimafia presso l’ospedale di Parma, dove Riina è attualmente ricoverato, in regime di 41 bis.[MORE]

"Riina si trova in una condizione di cura e assistenza continue che, a dir poco, sono identiche, se non superiori, a quelle che potrebbe godere in status libertatis o in regime di arresti domiciliari, e in cui gli è ampiamente assicurato il diritto, innanzitutto, ad una vita dignitosa e, dunque, a morire, quando ciò avverrà, altrettanto dignitosamente a meno che non si voglia postulare l'esistenza di un diritto a morire fuori dal carcere non riconosciuto dalle leggi" ha dichiarato Rosy Bindi, che dal 2013 ricopre la carica di presidente della Commissione parlamentare antimafia.

Il sopralluogo è avvenuto nella giornata di ieri, con alcuni componenti della commissione parlamentare, presente anche la Bindi, la quale ha dichiarato a seguito della visita di controllo: "E' stato e rimane il capo di Cosa Nostra, ha aggiunto Bindi, ma perché tale rimane per le regole mafiose". Riguardo alle condizioni di salute del detenuto, la presidente della commissione ha informato i media che Riina "E' perfettamente in grado di intendere e volere, non ha mai esternato segni di ravvedimento", nonché “ è ancora vivamente interessato alle vicende processuali" e continuando "E' in sedia a rotelle con sguardo vigile: si alimenta autonomamente e costantemente assistito"

 

 

Immagine da: ilmessaggero.it

Caterina Apicella