Il pareggio per 3-3 tra Catanzaro e Pescara lascia un forte senso di rimpianto in casa giallorossa. Un punto che sta stretto alla squadra di Mister Alberto Aquilani, soprattutto dopo l’ennesima rimonta costruita con carattere, intensità e cambi azzeccati. Ma il gol subito nel recupero ha congelato l’entusiasmo del “Ceravolo”, riportando l’attenzione su un aspetto che il tecnico sottolinea da settimane: la fase difensiva troppo leggera, inadatta a una squadra che punta in alto.
L’analisi di Aquilani: “Ottimo avvio di ripresa, ma subiamo gol troppo facilmente”
Aquilani ha commentato così la gara:
“Avevamo iniziato il secondo tempo in modo perfetto: due cambi, quaranta secondi, e subito il gol del 2-2. L’inerzia era dalla nostra parte e abbiamo trovato anche il 3-2. Ma concediamo reti con troppa facilità, siamo stati leggeri in fase difensiva.”
Il tecnico riconosce il valore dell’avversario:
“Sapevamo che il Pescara sarebbe venuto a giocare in avanti, con aggressività. Ma noi abbiamo avuto tantissime occasioni, molte situazioni potenziali da trasformare in gol, e non sfruttarle pesa.”
Le difficoltà iniziali: aggressività Pescara e seconde palle sempre perse
Nel primo tempo il Catanzaro ha sofferto l’impatto degli ospiti.
Aquilani spiega:
“Ci aspettavamo un Pescara molto aggressivo, soprattutto con le due punte. Hanno vinto quasi tutte le seconde palle, soprattutto nella zona tra centrocampo e difesa. Questo ha sporcato la nostra costruzione e li ha aiutati a restare nella nostra metà campo.”
Nonostante questo, il Catanzaro ha prodotto molto:
“Abbiamo creato tante situazioni di uno contro uno in area che potevamo leggere meglio. Abbiamo segnato tre gol, e quando fai tre gol devi riuscire a portare a casa la partita. I dettagli fanno la differenza, e oggi quei dettagli non sono andati dalla nostra parte.”
Il tema Cisse: “Superiorità fisica evidente, ma va gestito con equilibrio”
Il giornalista in sala stampa sottolinea la mancata valorizzazione della fisicità di Cisse sulla corsia laterale.
Aquilani risponde:
“Cisse è arrivato tante volte in situazioni di vantaggio. Ha qualità, forza e può incidere ancora di più. Ma veniva dalla nazionale, abbiamo bisogno di farlo crescere con equilibrio. Ha comunque contribuito e può diventare decisivo.”
Questione tattica: palla lunga e seconde palle non sfruttate
Contro una squadra che marca a uomo e pressa alto, era inevitabile ricorrere alla palla lunga su Iemmello.
“Il portiere era spesso l’unico uomo libero. Siamo arrivati davanti anche bene, ma la differenza la fanno le seconde palle e la qualità nell’ultimo passaggio. Lì potevamo fare meglio.”
Meglio nella ripresa con Pittarello, ma difesa ancora sotto accusa
Il tecnico non boccia il primo tempo, ma riconosce che la squadra soffre troppo senza palla:
“Con Pittarello più avanzato siamo andati meglio. Ma la verità è che senza palla abbiamo lasciato troppo: abbiamo concesso situationi semplici per disattenzioni evitabili.”
E conclude con amarezza:
“Quando giochi bene devi portare a casa il risultato. Il Pescara ha fatto la sua gara con intensità, ma noi abbiamo regalato troppo.”
Il ricordo di Pescara: “Esperienza non finita bene”
A chi gli chiede un commento sulla sua parentesi da calciatore in biancazzurro, Aquilani risponde con sincerità:
“Purtroppo non è andata bene, né per me né per l’ambiente. Alcune cose furono dette oltre la realtà dei fatti. È un’esperienza che non si è chiusa nel migliore dei modi, ma nel calcio succede.”