CLASSIFICA ATP: Djokovic minaccia il duopolio Nadal-Federer

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INDIAN WELLS, 22 MARZO -  Il ventitreenne serbo Novak Djokovic chiude con una storica doppietta la settimana più felice della sua giovane carriera agonistica.

Mai era riuscito nell’impresa di battere Nadal in una finale, ma soprattutto non aveva mai sconfitto consecutivamente Federer (in questo caso in semifinale) e Nadal nello stesso torneo.

Stavolta, invece, si è portato a casa l’intera posta: ossia il master 1000 di Indian Wells, che giunge a coronamento di un inizio 2011 davvero entusiasmante, in cui Nole non sembra conoscere la parola sconfitta; 18 incontri vinti e una superiorità mostrata già con i successi agli Open d’Australia e a Dubai, gli ultimi due appuntamenti del tabellone a cui si era presentato.[MORE]

Anche la classifica vuole premiare la sua ascesa, ponendolo al secondo posto dietro il mallorchino: Djokovic dunque scavalca Federer e guarda con maggiore fiducia al distacco ancora importante (4000 punti) che lo separa da Nadal.

Il talento del serbo non era in discussione: fin dagli esordi, Nole aveva mostrato una varietà di colpi ed una tecnica che lo indirizzavano verso l’orbita-erede di Federer; in più, l’esplosività del suo fisico gli consentiva di gareggiare sulla resistenza con Nadal, probabilmente come nessun altro. Dunque un mix delle migliori doti dello svizzero e dello spagnolo che gli avrebbe dovuto garantire fin da subito la chance di contendere ai due mostri sacri del tennis moderno lo scettro di primo della classe.

Puntualmente invece arrivava uno dei due a rovinargli la festa: a volte era proprio lo sforzo psicofisico messo in campo per battere uno dei rivali che gli precludeva automaticamente la possibilità di giocarsela nel turno successivo contro l’altro. E così, il simpatico ragazzotto serbo si prendeva la sua rivincita negli spogliatoi o in allenamento, quando si metteva ad imitare le movenze dei suoi avversari, tra l’altro rivelando un talento teatrale e comico fuori dalla norma.

Ma mentre lui faceva ridere, gli altri due badavano al sodo e si portavano via montepremi e coppe/insalatiere.

Maturità: quella che mancava per fare il salto di qualità.

Costanza: il requisito indispensabile per rimanere ai vertici.

Il Djokovic immaturo e scostante era capace di perdere una partita per una palla girata male, somatizzando la sua energia e trasformandola in nervosismo.

Il Djokovic ammirato ad Indian Wells nel weekend scorso è stato in grado di sfiancare gli avversari con una tenuta mentale eccellente, che gli ha permesso di recuperare anche quando è andato sotto di un set (come in finale, poi terminata a suo favore per 4-6/6-3/6-2).

Di fronte ad un Federer alla continua ricerca di stimoli e motivazioni (lui che ha già vinto praticamente tutto) e ad un Nadal troppo condizionato dal suo tennis estremamente atletico (che lo tiene costantemente sul filo dell’infortunio muscolare), la metamorfosi di Novak rappresenta una ventata di freschezza per il tennis mondiale, proprio come quella apportata in campo femminile dalla danese Caroline Wozniacki, appena ventenne eppure già in vetta alla classifica WTA.

Il nuovo che avanza, insomma… purchè duri.

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Scritto da Maurizio Grimaldi

Giornalista di InfoOggi

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