Un progetto contro l'omofobia nelle scuole romane

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ROMA, 20 OTTOBRE 2011 – Realizzare una campagna di comunicazione contro le discriminazioni verso la comunità Lgbt. Questo l’obiettivo del edu-game “Voice-out!” che vedrà quattro istituti romani darsi battaglia a colpi di idee. [MORE]

L’edu-game fa parte del progetto europeo “Niso”, che coinvolge più di duemila studenti europei e ha lo scopo di combattere l’omofobia. L’iniziativa in Italia è coordinata dalla Provincia di Roma ed è stata lanciata con uno spot realizzato dai ragazzi dell’istituto Socrate di Roma che invita i loro coetanei a "dire la propria con creatività".

In ogni scuola coinvolta, le ragazze e i ragazzi si organizzeranno in due squadre, con l'obiettivo di sviluppare concrete misure anti-discriminazione. Gli studenti svilupperanno materiali multimediali per diffondere le loro idee. I compagni di scuola saranno poi chiamati a votare le proposte, diventando protagonisti e sviluppando nuove competenze attraverso il confronto d'idee nel political game.

Le quattro scuole di Roma coinvolte nel progetto sono Aristotele, Cannizzaro, Giordano Bruno e Socrate. I quattro Paesi Ue coinvolti nel progetto sono Italia, Olanda, Belgio ed Estonia. Le quattro scuole vincitrici – una per ciascuna delle nazioni partecipanti – saranno premiate con un viaggio a Bruxelles, dove presenteranno al Parlamento Europeo una proposta contro le discriminazioni.

«Parlare di omosessualità e transessualità nelle scuole non deve essere un tabù e questo progetto contribuisce ad abbatterlo – ha spiegato Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay center di Roma – Combattere l'omofobia significa non solo curare i danni che provoca, ma prevenirne le cause a cominciare da una corretta informazione e da percorsi educativi non reticenti sul tema».

Questo progetto è ancora più importante nel nostro paese considerando che attualmente i comportamenti omofobi, soprattutto tra i giovani, sono in aumento. Il Gay Center di Roma sta conducendo a questo proposito un'indagine sulla condizione dei giovani omosessuali (dai 13 ai 26 anni) e i primi risultati non sono positivi. La maggior parte dei ragazzi e delle ragazze gay viene discriminata e il 45% di loro evita di fare coming-out a scuola, perché teme le pressioni verbali e fisiche dei compagni.

In Italia essere gay è tuttora un tabù. Lo dimostra il fatto che, sempre secondo il Gay Center, a livello nazionale il 55% degli studenti intervistati è omofobo e solo il 9 % ritiene che gli omosessuali abbiano intorno a sé un contesto non discriminatorio.

In video: spot Istituto Socrate di Roma “Voice-out!”

Marika Di Cristina

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Scritto da Marika Di Cristina

Giornalista di InfoOggi

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