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ConsigIio Nazionale Federspecializzandi

MODENA - Si è tenuta sabato 23 ottobre 2010, presso le aule del Policlinico Universitario di Modena, l’assemblea di Federspecializzandi, federazione nazionale delle associazioni locali dei medici in formazione specialistica.[MORE]
L’apertura dei lavori è stata affidata al dottor Giovanni Di Lorenzo, presidente uscente della stessa associazione. Durante l’assemblea si è proceduti all’elezione del nuovo consiglio direttivo nazionale, esitata nella nomina del dottor Pierino Di Silverio (Napoli) come nuovo Presidente.
Di Silverio verrà affiancato nel suo lavoro dai vicepresidenti Daniele Indiani (Siena) e Cesare Zoia (Varese), dal segretario Carla Fundoni (Sassari) e dal tesoriere Federica Viaro (Padova). Durante la stessa assemblea si è concluso inoltre l’iter di affiliazione delle due nuove sedi di Catanzaro e Roma, rappresentate rispettivamente dai dottori Francesco Ursini, presidente dell’Associazione Calabrese Giovani Medici, e Pasquale Donnarumma. All’ordine del giorno altre importanti tematiche, quali il concorso di ammissione, la questione degli osservatori regionali e nazionale per la formazione specialistica, il rischio radiologico, la questione previdenziale.
Federspecializzandi – ha affermato il neoletto Pierino Di Silverio che, ricordiamo è stato ospite a Catanzaro lo scorso mese di aprile su invito del collega Francesco Ursini - rappresenta ormai da anni un punto di riferimento per molti giovani colleghi di tutta la penisola. Il nostro lavoro, testimoniato dalle numerose battaglie vinte per la tutela della categoria, si arricchisce di ulteriori spunti e contenuti grazie alla partecipazione a questa assemblea dei rappresentanti di ben 18 sedi universitarie. La figura del giovane medico in formazione – ha aggiunto – ancorché indispensabile per la sanità italiana, presenta ancora alcune lacune sotto il profilo legislativo e contrattuale. Come Federspecializzandi ci impegneremo, in stretta sinergia con le istituzioni nazionali e locali, a tutelare e garantire il diritto ad una formazione specialistica che sia qualitativamente elevata e permetta al neospecialista italiano di essere competitivo a livello internazionale”.