Consip: il pm Woodcock indagato per falso in concorso dalla Procura di Roma
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Consip: il pm Woodcock indagato per falso in concorso dalla Procura di Roma

sabato 16 settembre, 2017

ROMA, 16 SETTEMBRE - C’è una seconda indagine su Henry John Woodcock. Il pm di Napoli è indagato per falso dalla procura di Napoli in concorso con l’ex capitano del Noe Gianpaolo Scafarto in relazione all’inchiesta Consip. A fine giugno, era già emerso che il magistrato era indagato per violazione di segreto istruttorio, sempre relativamente al caso della centrale acquisti della pubblica amministrazione.[MORE]

Il pm sarebbe finito nel mirino degli inquirenti della Capitale in merito all’informativa nella quale si sottolineava un presunto pedinamento che i servizi segreti avrebbero effettuato ai danni del Noe. Il magistrato avrebbe indotto Scafarto a scrivere in un’informativa che i servizi segreti avrebbero spiato i carabinieri che stavano indagando sull’imprenditore Alfredo Romeo, accusato di corruzione. Un pedinamento che poi si sarebbe rivelato falso. 

A tirare in ballo Woodcock sarebbe stato proprio il maggiore Scafarto, durante un interrogatorio di garanzia avvenuto a Roma. Ai pm di piazzale Clodio Scafarto avrebbe detto che a rappresentargli la necessità di compilare un capitolo specifico sul presunto intervento degli 007 fu proprio Woodcock.
L’inchiesta Consip, nata per svelare un sistema di appalti “sospetti” legati alla centrale unica degli acquisti della pubblica amministrazione, sta facendo luce su presunti comportamenti anomali di alcuni inquirenti. Scafarto infatti, insieme a Sergio De Caprio, avrebbe anche raccontato al procuratore capo di Modena, Lucia Musti, alcuni particolari della maxi indagine, definendola come “una bomba” capace di colpire Renzi. La circostanza emergerebbe da un’audizione della stessa procuratrice davanti al Consiglio superiore della magistratura. «Dottoressa, lei, se vuole, ha una bomba in mano. Arriviamo a Renzi», avrebbero detto i due militari, nell’aprile del 2015, al capo dei magistrati di Modena. Tuttavia De Caprio nega la circostanza: “Non ho mai svolto indagini per fini politici. Soprattutto, non ho mai parlato di Matteo Renzi con nessuno, nemmeno con la dottoressa Musti”.

Il procuratore generale di Napoli Luigi Riello, ascoltato dal Csm nell’ambito del fascicolo per valutare l’incompatibilità ambientale di Woodcock, ha spiegato alla prima commissione che “questo è quanto emerge dalle dichiarazioni del capitano, che naturalmente sono da valutare in sede penale”.

Il magistrato titolare del primo filone dell’inchiesta Consip non ha voluto rilasciare commenti. A valutare la veridicità delle dichiarazioni di Scafarto, che collaborava con Woodcock nell’indagine su Romeo, dovranno essere il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, l’aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi.

Negli scorsi giorni, davanti al gup del Tribunale di Roma Rosalba Liso, è arrivata la prima sentenza relativa all’indagine Consip: Marco Gasparri, il funzionario della centrale acquisti della pubblica amministrazione, ha patteggiato una pena di un anno e otto mesi di carcere per corruzione. Secondo l’accusa, Gasparri ha ricevuto 100mila euro in tre anni da Romeo in cambio di informazioni riservate nonché indispensabili per aggiudicarsi alcuni appalti pubblici.

"Le notizie sono davvero inquietanti e preoccupanti per la nostra democrazia", ha detto in poroposito Graziano Delrio, ministro le Infrastrutture. "Credo che ci sia bisogno di stabilire la verità - ha affermato - perché la democrazia vive solo se si stabilisce la verità dei fatti". "Aspettiamo di vedere le verifiche - ha concluso - ma certamente le notizie sono inquietanti”.

Fonte immagine:liberoquotidiano.it

Alessia Panariello


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