La nuova analisi di Libera segnala 141 indagati: cresce l’allarme sulle infiltrazioni e sui costi sociali
La Calabria torna al centro dell’attenzione nazionale sul fronte della corruzione, collocandosi al secondo posto in Italia per numero di indagati nel 2025. A rivelarlo è una recente indagine condotta da Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti, da anni impegnata nella lotta alle mafie e nella promozione della legalità.
I numeri del fenomeno
Secondo i dati diffusi:
- 141 indagati per corruzione in Calabria
- 3 di questi appartengono alla sfera politica
- Le inchieste avviate nell’anno sono 9, coordinate da cinque Procure della Repubblica
La Calabria si posiziona così subito dopo la Campania, che guida la classifica con 219 indagati, e prima della Sicilia (98). Per numero di inchieste, invece, la regione si colloca al quinto posto nazionale: davanti si trovano Campania (18), Lazio (12), Sicilia (11) e Puglia (10).
Un campanello d’allarme per il territorio
Per Giuseppe Borrello, referente regionale di Libera Calabria, i dati «devono rappresentare un forte segnale di attenzione». La corruzione – sottolinea – non è solo un reato che si consuma nei palazzi, ma uno strumento che facilita l’infiltrazione della ‘ndrangheta nei processi economici e amministrativi.
Con la disponibilità di ingenti capitali, la criminalità organizzata riesce infatti a inserirsi in settori strategici, condizionando la vita politica, sociale ed economica non solo in Calabria, ma anche oltre confine regionale.
I costi invisibili della corruzione
Uno degli aspetti più preoccupanti riguarda i costi indiretti della corruzione, spesso meno visibili ma più profondi: inefficienze amministrative, servizi lenti o non garantiti, sviluppo frenato, investimenti che non arrivano. Tutti elementi che ricadono quotidianamente sui cittadini, già costretti a confrontarsi con un sistema fragile sul piano economico, sanitario e infrastrutturale.
Quando le inchieste coinvolgono figure istituzionali, il danno è doppio: oltre agli effetti economici, si aggiunge un crollo della fiducia nelle istituzioni e nella politica, rendendo più difficile costruire un clima di partecipazione e legalità.
Conclusioni
I dati diffusi da Libera richiamano la necessità di azioni più incisive contro la corruzione, con un impegno condiviso tra cittadini, scuole, istituzioni e imprese. La sfida non riguarda solo la Calabria, ma l’intero Paese: favorire trasparenza e cultura della legalità significa difendere lo sviluppo, sostenere l’economia e garantire diritti equi per tutti. (Immagine archivio)