Societa'

Corte di Cassazione: "I migranti devono conformarsi ai valori della società in cui vivono"

ROMA, 15 MAGGIO – “I migranti che hanno scelto di vivere in Occidente hanno l'obbligo di adeguarsi ai valori della società in cui hanno deciso di stabilirsi, consapevoli che sono diversi dai loro. E non è tollerabile che l'attaccamento ai propri valori, seppure leciti secondo le leggi vigenti nel Paese di provenienza, porti alla violazione cosciente di quelli della società ospitante".[MORE]

Questa sentenza è scaturita a seguito di una vicenda nata nel 2013, a Goito, in provincia di Mantova, quando un uomo di origine indiana era stato sorpreso mentre usciva di casa con un’arma, un coltello sacro alla religione dei Sikh, il “Kirpan” che rappresenta una delle cinque K, ovvero i cinque articoli di fede che vengono indossati per dimostrare la propria convinzione nel Sikhismo. L’uomo ha sostenuto che il “kirpan”, come il turbante era un simbolo che doveva portare con sé per adempiere ai suoi obblighi religiosi, chiedendo, così, di non essere multato. La sua giustificazione è stata condivisa dalla Procura della Suprema Corte che, reputando il comportamento motivato dalla diversità culturale, aveva chiesto di stracciare la condanna. Ma, con questo verdetto l’uomo dovrà pagare una ammenda al Tribunale di Mantova di duemila euro.

Secondo quanto si legge nella sentenza della Corte: "In una società multietnica la convivenza tra soggetti di etnia diversa richiede necessariamente l'identificazione di un nucleo comune in cui immigrati e società di accoglienza si debbono riconoscere. Se l'integrazione non impone l'abbandono della cultura di origine, in consonanza con la previsione dell'articolo 2 della Costituzione che valorizza il pluralismo sociale, il limite invalicabile è costituito dal rispetto dei diritti umani e della civiltà giuridica della società ospitante", risulta invece "essenziale l'obbligo per l'immigrato di conformare i propri valori a quelli del mondo occidentale, in cui ha liberamente scelto di inserirsi, e di verificare preventivamente la compatibilità dei propri comportamenti con i principi che la regolano e quindi della liceità di essi in relazione all'ordinamento giuridico che la disciplina"

 

 

immagine da: corrispondenzaromana.it

Caterina Apicella