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Corte Suprema polacca nega estradizione del regista Roman Polanski
VARSAVIA, 6 DICEMBRE - La Corte Suprema polacca ha confermato la decisione del Tribunale di Cracovia di negare l’estradizione del regista Roman Polanski negli Usa. Il regista è ricercato per un caso di stupro di circa 40 anni addietro. La pronuncia della Corte muoveva dal ricorso presentato dal ministro della Giustizia polacco Zbignew Ziobro.[MORE]
Il ministro si era appellato alla Corte in qualità di procuratore generale, dopo la decisione del tribunale di Cracovia avvenuta il 30 ottobre 2015, ora confermata dal supremo organo giurisdizionale polacco. La domanda di estradizione era invece giunta due anni fa. L’accusa di stupro riguarda un episodio del 1977, denunciato da Samantha Gailey (oggi Geimer) allora tredicenne all’epoca dei fatti. Polanski si dichiarò colpevole, ma si diede alla fuga in Europa temendo una pena più severa di quella inflitta inizialmente, che scontò per 42 giorni in un carcere a Chino (California). La Gailey ha successivamente raccontato l’episodio con un libro, nel quale dichiara di essere stata drogata e violentata da Polanski nella casa del famoso attore Jack Nicholson.
Polanski, ora 83enne, vive attualmente in Francia. Ha vinto il premio Oscar per la miglior regia nel 2003, con il film “Il Pianista”.
foto da: echeion.it
Cosimo Cataleta