Cosenza Calcio, confronto acceso tra Guarascio e Citrigno: futuro in bilico tra vendita e continuità

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Futuro del Cosenza Calcio, assemblea pubblica al Cinema San Nicola: scontro a quattro tra Guarascio, Citrigno, il sindaco Caruso e l’avv. Gigliotti

Sala gremita e clima acceso. I tifosi chiedono una svolta dopo 14 anni, Guarascio ribadisce la volontà di vendere, Citrigno mette sul tavolo la sua offerta, l’avvocato Gigliotti ricostruisce mesi di trattative e il sindaco Caruso invoca una data certa.

Un’assemblea storica

Il Cinema San Nicola di Cosenza ha ospitato una delle assemblee più partecipate e tese della storia recente del calcio cittadino. L’incontro, nato dalla pressione della tifoseria organizzata, ha visto protagonisti il presidente Eugenio Guarascio, l’imprenditore Alfredo Citrigno, il sindaco Franz Caruso e l’avvocato Pietro Gigliotti, rappresentante di un’altra cordata interessata.

La sala era gremita, con decine di persone rimaste fuori. Il messaggio dei tifosi è stato netto: dopo 14 anni “basta al Guarascio-bis, serve una società nuova”.

Guarascio: “Sono qui per cedere, ma servono offerte concrete”

Il presidente Eugenio Guarascio, oggetto delle contestazioni più dure, ha scelto una linea difensiva ferma ma dialogante:

“Sono qui per cedere. Non ho alcuna intenzione di restare, ma voglio chiarezza e trasparenza. Servono offerte formali e serie, non chiacchiere”.

Guarascio ha ricordato come siano aperte più trattative, anche fuori dalla Calabria, e che la priorità resta garantire continuità e sostenibilità economica. Tuttavia, ha evitato di fissare una cifra pubblica di riferimento per la cessione, parlando di “riservatezza necessaria”.

Citrigno: “PEC inviata, chiediamo i documenti per la due diligence”

Il momento più forte è arrivato con Alfredo Citrigno, che ha esibito una PEC del 30 settembre 2024 con la quale la sua cordata aveva presentato un’offerta per rilevare il 100% del club.

L’imprenditore ha spiegato i termini dell’operazione:

  • valutazione base di 10 milioni, con aggiustamenti a seconda della categoria (Serie A o retrocessione);
  • pagamento in tranche, non in unica soluzione;
  • richiesta di accesso ai documenti contabili per una due diligence da completare entro 20 giorni.
“Se riceviamo i documenti entro 7 giorni, siamo pronti a chiudere entro il 31 ottobre – massimo 15 novembre. Solo così si potrà incidere sul mercato di gennaio e dare nuove prospettive alla piazza”.

Citrigno ha sottolineato che la sua è “un’operazione trasparente, fatta da cosentini per Cosenza”.

L’avvocato Gigliotti: “Trattiamo da luglio, la nostra offerta respinta”

In collegamento è intervenuto Pietro Gigliotti, avvocato di una cordata con base fuori regione, che ha ricostruito i passaggi delle trattative:

“Abbiamo incontrato il presidente a luglio. Dopo una prima analisi dei dati ricevuti, avevamo formulato un’offerta: accollo dei debiti più 1,5 milioni. La risposta è stata una controproposta: debiti più 5 milioni. Non abbiamo avuto seguito”.

L’avvocato ha chiesto un metodo condiviso di valutazione:

“Serve una perizia indipendente, fatta da tre professionisti: uno scelto dal venditore, uno dagli acquirenti e uno terzo imparziale. Solo così si evita il gioco al rialzo e si arriva a una cifra credibile”.

Il sindaco Caruso: “Il Cosenza è un bene sociale, dateci una data”

A fare da garante istituzionale è stato il sindaco Franz Caruso, che ha ribadito la portata sociale della vicenda:

“Il Cosenza non è solo una società sportiva, è identità collettiva. La frattura con la tifoseria è evidente e non può essere ignorata. Ora serve una data certa per la cessione”.

Il primo cittadino ha annunciato che, in assenza di sviluppi, porterà la questione della convenzione dello stadio San Vito-Marulla in Consiglio comunale:

“Non possiamo restare spettatori. Se non ci saranno passi avanti, valuteremo insieme al Consiglio la convenzione in essere”.

I tifosi: “Non è più solo calcio, è dignità”

Durissime le prese di posizione della Curva Nord, che ha puntato il dito contro i prezzi dei biglietti, i rapporti mancati con la tifoseria, i DASPO, le commemorazioni dimenticate e la gestione del settore giovanile. Il concetto chiave:

“Il Cosenza non è un brand, è un bene comune. E vogliamo una società nuova, non un maquillage del passato”.

Uno stallo che va risolto entro novembre

Il confronto ha evidenziato i nodi centrali:

  • Guarascio non indica un prezzo pubblico e parla di più cordate.
  • Citrigno chiede accesso ai documenti e pone scadenze immediate.
  • Gigliotti propone una valutazione tecnica e indipendente.
  • Il sindaco invoca tempi rapidi, pena la revisione della convenzione stadio.

La piazza spinge per una chiusura entro metà novembre, prima della finestra di mercato. Tutto ruota attorno alla trasparenza sui conti e a una decisione politica sulla cessione.

Conclusione

L’assemblea del Cinema San Nicola non ha prodotto un accordo, ma ha segnato un passaggio cruciale: per la prima volta, i protagonisti si sono confrontati pubblicamente di fronte alla città. Ora il futuro del Cosenza è in mano a quattro figure: Guarascio, Citrigno, l’avvocato Gigliotti e il sindaco Caruso. Ognuno con una parte di responsabilità, ognuno con un ruolo decisivo nel dare una svolta o nel lasciare tutto sospeso.

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Scritto da Nicola Cundò

Giornalista di InfoOggi

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