Intossicazione da botulino a Cosenza: nuovo caso e 15 pazienti ricoverati all’Ospedale Annunziata
Un nuovo caso di intossicazione da botulino si è registrato a Cosenza, portando a 15 il numero totale dei pazienti attualmente ricoverati all’Ospedale Annunziata. L’ultimo caso riguarda un giovane di 20 anni, figlio di una paziente già ricoverata per la stessa patologia.
Nuovo caso grave: giovane in terapia intensiva
Il ragazzo è stato immediatamente trasferito nel reparto di terapia intensiva e sottoposto a costante monitoraggio da parte dell’equipe medica. Le sue condizioni sono tenute sotto stretta osservazione per prevenire complicazioni legate al botulino, una tossina che può provocare gravi problemi neurologici e respiratori.
La situazione clinica all’Ospedale Annunziata
Secondo i dati ufficiali, i pazienti attualmente ricoverati sono così distribuiti:
- 5 in terapia intensiva
- 3 in Pediatria
- 7 nei reparti di area medica
La direzione sanitaria dell’Annunziata ha intensificato le misure di sicurezza e il monitoraggio per gestire l’emergenza e prevenire ulteriori contagi.
La visita del Vescovo di Cosenza
Nel pomeriggio, Monsignor Giovanni Checchinato, Vescovo di Cosenza, ha visitato i pazienti colpiti da intossicazione botulinica nel reparto di terapia intensiva. Ad accoglierlo, il direttore della UOC, Andrea Bruni, e il coordinatore infermieristico facente funzione, Domenico Cardamone.
Durante la visita, il Vescovo si è intrattenuto con i familiari, offrendo parole di conforto e vicinanza. Ha inoltre ringraziato medici e infermieri per il loro lavoro, definendolo un “esercizio di resistenza” e un segno concreto di speranza per chi affronta la sofferenza e la malattia.
Cos’è l’intossicazione da botulino e come prevenirla
L’intossicazione botulinica è causata dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum, spesso legata al consumo di alimenti conservati in maniera non sicura. I sintomi possono includere debolezza muscolare, difficoltà respiratorie e problemi alla vista.
Per prevenirla è fondamentale:
- Evitare il consumo di conserve domestiche non sterilizzate correttamente
- Conservare gli alimenti secondo le indicazioni sanitarie
- Rivolgersi subito a un medico in caso di sintomi sospetti