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Covid-19. Chernobyl: incendio, fumi neri e i problemi respiratori "l'arme per la salute dei bambini"

Chernobyl, l'allarme per la salute dei bambini nella zona dell'incendio che aggrava l'emergenza sanitaria
CHERNOBYL, 18 APR - La denuncia di "Mondo in Cammino". I fumi neri aumentano i disturbi respiratori e liberano sostanze radioattive. Centinaia i bambini coinvolti. Il presidente bielorusso invita a fare saune e a bere vodka

In Bielorussia e Ucraina sta aumentando l'allarme e la preoccupazione per le conseguenze sulla salute dei cittadini, soprattutto per i bambini, per l'incendio divampato nella zona della centrale di Chernobyl, esplosa nel 1986. A richiamare l'attenzione delle pubbliche autorità sui rischi che si stanno correndo è l'Associazione Mondo in Cammino, che dal 2005 aiuta i bambini contaminati a seguire stili alimentari e di vita utili a ridurre i danni della radioattività. E' questa, dunque, una seconda tragedia che sta aggravando da due settimane gli effetti della pandemia legata al Covid 19.

I fumi neri e i problemi respiratori. L'incendio devastante è divampato interessando un’area di campi e foreste grande migliaia di ettari. Il rogo è presumibilmente di origine dolosa - hanno detto le autorità locali - ed si è sviluppato intorno alla centrale elettrica in disuso, a circa 100 km a nord della capitale Kiev. Ha rischiato anche di coinvolgere il vecchio reattore che esplose nel 1986. I fumi neri della combustione causano disturbi respiratori che si aggiungono a quelli provocati dal Coronavirus, ma – cosa meno nota – l’incendio mobilizza gli elementi radioattivi ancora presenti nel suolo. Tutto questo mentre l’epidemia in Bielorussia è ben più grave di quanto facciano credere le fonti ufficiali.

Nell'aria il Cesio 137, che aggredisce le fibre cardiache. La denuncia dell’Associazione Mondo in Cammino: “Incendi così imponenti possono mobilizzare fino all’’8% del Cesio 137 liberato dall’incidente nucleare del 1986, che si incorpora soprattutto nei bambini”, dice il presidente di Mondo in Cammino, Massimo Bonfatti, “danneggiando le fibre cardiache e provocando già in tenera età infarti, trombosi e ictus. Gli elementi radioattivi rilasciati dalla combustione degli alberi si muovono nell’atmosfera tramite i venti, si spostano per lunghe distanze e si depositano sui terreni, contaminandoli o ricontaminandoli. Sono arrivati fino in Italia”. Senza conseguenze però, assicura il nostro Ispettorato per la sicurezza nucleare.

Cadiopatie e alterazioni tiroidee anche dopo 34 anni. Tutto questo in bambini che, vivendo in territori afflitti dalle gravi conseguenze del disastro di Chernobyl, soffrono ancora, dopo 34 anni, di disturbi cardiaci e alterazioni tiroidee. Oltre 600 minori, molti dei quali immunodepressi, si trovano così a dover affrontare un rischio sanitario doppio: il Covid 19 e gli effetti delle sostanze radioattive potenziate dagli incendi. Senza contare la povertà. Le fiamme hanno causato anche danni materiali in numerosi villaggi ucraini vicini ai focolai dell’incendio, a nord ovest della capitale Kiev, vicino al confine con la Bielorussia. Gli abitanti sono rimasti senza tetto, l’incendio ha reso inservibili i loro orti, e ucciso i loro animali, unica fonte di sostentamento, e ha lasciato centinaia di famiglie senza lavoro.

Lukashenko consiglia saune e vodka. In Bielorussia, i problemi sono aggravati dalla noncuranza del governo di fronte ai contagi: il paese è ancora aperto e l’autocrate Lukashenko consiglia saune e vodka per prevenire l’infezione. Ben diversa la realtà descritta dalle fonti indipendenti con le quali è in contatto Mondo in Cammino. Ancora Bonfatti: “Gli ospedali bielorussi sono pieni di malati con la polmonite, di cui viene taciuta la vera causa, mentre le principali strutture sanitarie sono state riconvertite per dedicarle al Coronavirus e decine di medici e infermieri sono contagiati. Nel frattempo, la Cina ha già inviato a Minsk il primo lotto di aiuti e tra breve manderà un gruppo di esperti sanitari”. (La Repubblica)