Salute

Covid: Sebastiani (Cnr), curva raddoppia in circa 6 giorni

Covid: Sebastiani (Cnr), curva raddoppia in circa 6 giorni. Lo indica l'analisi dei ricoverati in terapia intensiva.
ROMA, 08 MAR - La curva esponenziale dell'epidemia di Covid-19 in Italia ha un tempo di raddoppio di circa sei giorni, mentre a livello locale si osserva una situazione molto eterogenea, dove sono attualmente Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna ad avere una crescita esponenziale, la Puglia è stabile, la Sicilia è l'unica regione con un trend in discesa, mentre le altre regioni mostrano una crescita di tipo lineare.

Lo indicano le analisi dei dati sui ricoveri in terapia intensiva eseguita dal matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Mauro Picone' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac). Nelle tre regioni con una crescita esponenziale, sono Lombardia e Veneto ad avere il tempo di raddoppio più breve, di cinque giorni, mentre in Emilia-Romagna la differenza della curva delle terapie intensive raddoppia ogni otto giorni. Secondo il matematico "sarebbe interessante quantificare la presenza della variante inglese in ciascuna delle tre regioni per spiegare i differenti valori del tempo di raddoppio".

Con andamento oscillante, ma in crescita nell'ultima settimana, sono le curve di Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Umbria e provincia autonoma di Bolzano. Nell'ultima settimana segni di crescita si notano anche nel Lazio e in Sardegna, attualmente unica regione in zona bianca.
Fra le regioni con una crescita lineare, è la Basilicata a mostrare l'aumento settimanale maggiore (80%), seguita da Molise (50%), Marche e provincia autonoma di Trento (ciascuna con il 40%), Liguria (30%), Piemonte (25%), Toscana e Abruzzo (ciascuna con il 20%) e Campania (10%).

"Allo scopo di limitare la diffusione dell'epidemia - rileva Sebastiani - sarebbe opportuno agire sul fattore scatenante dell'attuale espansione dell'epidemia, ossia il ritorno all'attività didattica in presenza avvenuto tra l'inizio di gennaio e quello di febbraio, che ha veicolato la diffusione delle nuove varianti del virus, specialmente quella inglese, come si può vedere dal tempo di raddoppio più breve rispetto a quello della fase espansiva di ottobre, di poco sopra a 7 giorni".