Cronaca

Crack Eurofidi, chiesto rinvio a giudizio 19 amministratori

TORINO, 4 LUGLIO 2017 - Dopo otto mesi di indagini condotte dal nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Torino, la Procura della Repubblica del capoluogo piemontese ha chiesto il rinvio a giudizio per 19 amministratori di Eurofidi, il più grande consorzio italiano di garanzia fidi ora in liquidazione. Al Consorzio erano associate oltre 57 mila imprese, il 40% delle quali in Piemonte. [MORE]

Per loro le accuse sono di falso in bilancio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari sono stati notificati a 12 componenti del consiglio di Amministrazione, al direttore Generale, a 5 componenti del Collegio sindacale e a un responsabile della revisione dei bilanci, in carica a Eurofidi nel 2013 e 2014.

Le indagini sono state avviate dopo la liquidazione volontaria del consorzio, deliberata il 15 settembre 2016 e formalizzata il 5 ottobre a seguito del mancato aumento di capitale indispensabile per la continuità aziendale.

Secondo l'accusa, gli amministratori di Eurofidi avrebbero nascosto alla Banca d'Italia un disavanzo di 50 milioni di euro. In particolare, avrebbero omesso di relazionare all'autorità di vigilanza la reale esposizione al rischio di credito derivante dal rilascio di garanzie non coperte da controgaranzie del Fondo Centrale di Garanzia. L'opzione era possibile fino al 2014, l'accusa si riferisce alla mancata trascrizione delle dovute rettifiche nei libri contabili.

Oltre all'ipotesi di ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza, per il management di Eurofidi si prospetta anche il reato di false comunicazioni sociali nei bilanci relativi agli anni d'imposta 2013 e 2014 e i documenti a essi connessi,

Daniele Basili

immagine da lospiffero.com