Economia

Crisi economica: crollo delle criptovalute, ecco le cause e le conseguenze, leggi i dettagli

Oramai da quando è iniziata la guerra in Ucraina, abbiamo sentito parlare della parola crisi secondo svariate accezioni da quella alimentare a quella energetica a quella economica.  Oggi vogliamo analizzare un nuovo aspetto della crisi economica ed è il crollo sui mercati delle cripto valute che attualmente si trovano sotto di oltre 10 miliardi di dollari. Di certo per coloro che pensavano di aver trovato la stabilità economica investendo in crypto il suo crollo è stato un vero e proprio incubo a ciel sereno.

Ma quali sono le cause di tale crisi? Per rispondere a tale domanda è necessario osservare il momento di particolare insanabilità del quadro economico generale.  Siamo passati da una crisi economica generata dal Covid su un piano globale che ha avuto come conseguenze disastrose quelle di azzerare settori chiave delle economie quali turismo e trasporti a una nuova crisi quando si pensava che il quadro economico si stava ristabilendo quella del conflitto tra Russia ed Ucraina.

Quando accadono crisi di tali proporzioni avviene da parte degli investitori una ricalibratura del proprio portafogli di investimento e si tende a puntare verso certezze e cioè i beni rifugio quale il ricorso all’oro. Tale pratica ha determinato la vendita degli asset soggetti a maggiore volatilità in ambito di mercato e in tale categoria rientrano le crypto valute. Ma vi è di più l’inflazione che torna a farsi sentire ha comportato scelte più consapevoli degli investitori che come in passato si rifugiano su beni durevoli e sicuri quali Oro e Buoni Ordinari del Tesoro.

Ad infiammare il dramma inflazionistico sono state le scelte espansive dei governi nel ricercare antidoti alla crisi economica scatenata dalla pandemia a volte non proprio con gli effetti positivi sperati. Tuttavia   tale crisi potrebbe invertirsi rapidamente poiché in alcune parti del globo le cripto valute sono state identificate quale mezzo per combattere l’inflazione, ad esempio Stati dell’America Latina stiamo assistendo al cambio della valuta fisica in quella virtuale. A parte alcuni Stati in cui tale crisi si è sentita meno come quelli indicati la vera domanda è: che fine hanno fatto i soldi dei risparmiatori? Non sappiamo la precisa mole di denaro fittizio o reale che si trova sotto le macerie  della Fxt società dell’ex miliardario  Sam Bankman-Fried  o che sia stato sottratto dallo stesso, che già in precedenza era stato implicato in frodi.

Si stima una perdita di 10 miliardi di dollari con oltre in milione di persone che hanno perso i propri risparmi. La situazione certa è che il crollo delle cripto valute determinato da questa frode ha comportato una serie di collassi e problemi in un settore economico le cui basi e i cui pilastri risultano essere di sabbia.  Ma vi  è di più come in precedenza affermato i Bitcoin hanno perso l’80% del  loro valore in un anno e molti sostengono che l’intero comparto delle cripto valute non potrà essere sostenuto o non si potrà riprendere. Da una prima analisi posta in essere dai curatori fallimentari di Fxt è emersa una situazione drammatica nella modalità di come erano stati tenuti i libri contabili e la documentazione societaria, di come erano stati tenuti e usati i fondi dei clienti che in buona fede avevano investito sperando in guadagni per ammortizzare le varie spese derivanti dalla crisi, sia del Covid che della guerra in Ucraina. Questo modo poco chiaro,subdolo di gestire il capitale degli investitori ha fatto si che i soldi fossero risucchiati in un Dark Hole da cui non sarebbero mai più tornati indietro. 

Ma non solo anche la presenza sui mercati di varie cripto valute dai comunissimi Bitcoin ad Ethereum ad altri ancora ha di fatto determinato l’inflazione degli stessi e la perdita effettiva del loro potere d’acquisto. Già prima di tale crack  finanziario in ambito di borsa e mercati il valore delle cripto valute negli ultimi anni era crollato del 70% da 2.800 a meno 800 miliardi di dollari, era solo  una questione di tempo prima della disfatta definitiva di tale sistema d’investimento. Le persone e gli investitori oramai iniziano a svuotare i  propri conti e le società non hanno liquidità sufficiente a soddisfare tutti. Provocando i fallimenti. Non tutto il male viene per nuocere, da questa vicenda economica devastante sono emerse una serie di frodi e problematiche anche delle Big Teach con crolli nei guadagni anche nei colossi dei settori informatici quali Google,Apple,Facebok, Microsoft e anche Amazon e Nerflix. 

Oramai si è visto che nessuno è al sicuro dalla crisi economica anche se si è giganti di società prima o poi si viene toccati, con effetti devastanti che si ripercuotono su tutti. Non è meglio cercare soluzioni sia alla guerra che ha determinato crisi economiche ed alimentari sia a tale nuova crisi economica prima che l’intero mondo sia portato sul lastrico? Secondo me è solo questione d tempo e delle scelte errate dei governi  sia in ambito di politica economica interna che internazionale prima che tale previsione si avveri. Ma siamo ancora in tempo se siamo in grado di vedere il problema con la vista della ragione e non con quella dell’ odio del dubbio, dell’imperialismo coloniale storico  sui territori che oramai è scomparso, sostituito da quello molto più subdolo sulle economie e sui mercati. Dobbiamo capire che non esiste solo la visione o il mercato occidentale ma tutto è interconnesso in un equilibrio perfetto e armonico che attualmente risulta essere incrinato soltanto ma non rotto.  

Una proposta per salvare il salvabile  è stata fatta da Chengpeng Zhao ed è  la creazione di un fondo a sostegno delle società o aziende che investono in Crypto che nel mercato dovessero entrare in difficoltà ma tale situazione è solo un metodo per rallentare la fine. Di certo per il futuro occorreranno comportamenti più oculati e responsabili da parte degli investitori, che non dovranno soltanto farsi abbindolare dai facili guadagni ma dovranno guardare anche i possibili lati negativi degli investimenti. Sicuramente tale vicenda come anche la guerra, la crisi alimentare ed economica rientreranno nella parte di Storia Contemporanea che le future generazioni si troveranno a studiare sui libri di scuola e si spera che da tali vicende l’intera umanità tragga gli adeguati insegnamenti.


Marco Rispoli