Crisi, Emilia-Romagna: in un anno persi 42mila posti di lavoro

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BOLOGNA, 1 GIUGNO 2013 – In Emilia- Romagna, la crisi - congiuntamente agli effetti del terremoto , che un anno fa ha messo in ginocchio la Regione- si fa sempre più pressante: quasi 200mila disoccupati, di ci 125mila ex-occupati, ovvero sia persone che hanno perso il posto a causa della crisi. A confermarlo, i dati dell’Istat, in linea con quelli diffusi ieri e che hanno evidenziato un nuovo record in negativo del livello disoccupazione, ai massimi dal 1977.

Nello specifico, come sottolinea l’Istituto di Statistica, la disoccupazione in Emilia-Romagna nel primo trimestre 2013 ha sfiorato quota 9,4 per cento, in progresso di un punto percentuale rispetto a dicembre (pari a 21mila persone in più in tre mesi). In particolare, evidenzia l’Istat, si tratta di un livello mai toccato prima d’ora - almeno da quando l’Istat ha iniziato a registrare i dati trimestrali regionali - ovverosia dal lontano 1992.[MORE] In particolare, le persone senza occupazione si sono assestate a quota 196mila, 42mila in più nel giro di un anno. Un dato che conferma il trend discendente dell’Emilia, che – nonostante ciò - continua ad andare meglio del resto del Paese, dove la disoccupazione ha raggiunto il 12,8%. Tuttavia, si colloca al di sopra della media del Nord, surclassata soltanto da Piemonte e Liguria e con la Lombardia che si colloca all’8,7%, il Veneto all’8,6% e il Trentino al 6%. A ciò si aggiunge, un altro dato allarmate, quello inerente i prezzi al consumo, che a Bologna rispetto ad aprile sono calati dello 0,3% (con l’inflazione annua che scende dall’1,5% all’1,3%), per effetto della contrazione dei consumi.

La criticità della situazione in Regione, a fatto sì che le principali sigle sindacali regionali - oggi al Paladozza di piazza Azzarita - si siano ritrovati per una manifestazione unitaria dopo undici anni, sotto lo slogan: «Creare lavoro, sviluppare equità» Qui, si discuterà dei temi caldi quali: ammortizzatori sociali, tutele per esodati e precari, una nuova politica industriale e riforma delle pensioni.

(fonte: Istat, La Repubblica)

Rosy Merola

 

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Scritto da Rosy Merola

Giornalista di InfoOggi

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