Economia

Crisi, Rehn: «Possibile rallentare sul rigore nei conti»

MILANO, 25 APRILE 2013 - «Il rigore allenta la sua morsa in Europa grazie alle riforme fatte in questi mesi», lo ha dichiarato il commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn in suo intervento al " davanti alla commissione Affari economici e monetari dell'Europarlamento a Bruxelles. Rehn ha proseguito precisando: «Siamo sempre stati chiari sul fatto che il ritmo dell'aggiustamento di bilancio dovrebbe tenere conto della situazione specifica di ciascun Paese. In linea con questa politica, il ritmo o la velocità del consolidamento fiscale sta adesso rallentando in Europa».

Per il commissario: «Quest'anno lo sforzo di consolidamento di bilancio sarà dello 0,75% del Pil nell'eurozona, una cifra dimezzata rispetto all'1,50% dello scorso anno ed inferiore all'1,75% previsto per quest'anno dagli Stati Uniti. E questo è stato possibile grazie a tre fattori l'accresciuta credibilità della politica di bilancio che i Paesi dell'eurozona hanno ottenuto dal 2011, l'azione decisiva della Bce per stabilizzare i mercati, la riforma della governance economica europea, che garantisce un contesto efficace per aggiustamenti di bilancio differenziati e l'avanzamento delle riforme strutturali». [MORE]

«Grazie a questi fattori, abbiamo spazio per una politica di bilancio con una visione più di lungo termine: questo non era stato possibile nel 2010-2011, quando molti Paesi dell'eurozona correvano il pericolo di diventare insolventi o di finire in una spirale di tassi di interesse proibitivamente alti», ha aggiunto Rehn, il quale ha puntualizzato: «Un alto livello di debito pubblico tende ad avere un impatto negativo sulla crescita economica, sia che l'aumento avvenga a ritmi costanti che in modo improvviso. Per questa ragione, dobbiamo fare di tutto per sostenere le riforme strutturali e gli investimenti pubblici e privati per sostenere la crescita, mantenendo allo stesso tempo una politica coerente di consolidamento di bilancio».

Dello stesso avviso il Fondo monetario internazionale. Infatti, il numero due del Fmi David Lipton ha dichiarato che: «L'Fmi riconosce i passi importanti compiuti nell'area Euro per affrontare la crisi ed evidenzia l'urgenza di altre riforme per mettere la crisi nello specchietto retrovisore e tornare alla crescita e alla creazione di posti di lavoro». Per Lipton: «L'Europa deve mettere in campo azioni decise per rafforzare le prospettive di crescita ed evitare il rischio di stagnazione afferma In un intervento a Londra. Il rischio di stagnazione non e' remoto di fronte a crescita debole, mercati frammentati, bilanci non in equilibrio e riforme lasciate a metà».

Per evitarlo – conclude il numero due del Fmi - «L'Europa deve agire su diversi fronti. A partire dal fatto che la Bce deve mantenere la sua politica molto accomodante e, per eliminare la frammentazione del mercato, dovrà ricorrere a nuove misure non convenzionali. Così come la vigilanza unica bancaria è considerata un passo chiave».

(fonte: La Repubblica)

Rosy Merola