Politica

Ddl riforme. Grasso: «Non cedo a pressioni».

ROMA, 22 SETTEMBRE 2015 – Nell’Aula di Palazzo Madama è ripreso tra le polemiche l’esame del disegno di legge costituzionale dopo l’annuncio, da parte del presidente del Senato Pietro Grasso, di dimezzare il tempo a disposizione per gli interventi (da 20 a 10 minuti, per 110 i senatori iscritti a parlare), al fine di definire, come da calendario, gli emendamenti da presentare domani.[MORE]

Immediata la reazione delle opposizioni: il Movimento 5 Stelle, a proposito di tale decisione, ha parlato di «tagliola»; polemico anche il leghista Roberto Calderoni, secondo il quale è «inaccettabile» che il dibattito «si svolga tutto in via del Nazareno». Mentre, l'ex ministro della Difesa Mario Mauro (Gal), che inizialmente aveva espresso solidarietà a Grasso, ha poi insinuato l’effetto di «minacce», presunte pressioni in tal senso della maggioranza, invitando il presidente del Senato «a riconsiderare, se possibile, queste sue decisioni, perché ritengo che in questo momento, forse più che di una tempistica da cavalli in corsa, ci sia bisogno della ponderatezza e della capacità di analisi necessarie a produrre una soluzione finale». Dura la replica dell'ex magistrato: «Tutto avrei potuto immaginare, tranne che una decisione che è frutto di prerogative presidenziali potesse essere interpretata come un cedimento a eventuali pressioni»; per poi aggiungere, rivolgendosi al senatore Mauro: «Non le permetto di pensare né di sospettare una cosa del genere».

In attesa della pronuncia del presidente del Senato sulla ammissibilità degli emendamenti alle Riforme, la maggioranza è al lavoro per la stesura di una decina di emendamenti “di mediazione” che dovrebbero essere presentati domani dai capigruppo, mentre, la minoranza Pd è intenzionata a non ritirare i suoi, tra cui quello all’articolo 2, concernente l’introduzione del Senato elettivo.

Domenico Carelli

(Foto: epochtimes.it)