Ddl Tortura: Martini, ok a provvedimento atteso da 30 anni
Politica Lazio

Ddl Tortura: Martini, ok a provvedimento atteso da 30 anni

mercoledì 17 maggio, 2017

 ROMA, 17 MAGGIO - "Abbiamo approvato un provvedimento atteso da quasi trent'anni che copre un vuoto notevole della nostra legislazione, come segnalato da molto tempo in tutte le sedi internazionali”, le parole del senatore Claudio Martini, vicepresidente del Gruppo Pd, nel corso della dichiarazione di voto nell'Aula del Senato. “Con questa legge - ha aggiunto - viene adeguata, nel segno dei diritti umani e personali e della civiltà giuridica, la nostra normativa. Altre legislature ci avevano provato ma avevano fallito".[MORE]

"Nel dibattito vi sono state anche critiche, talora aspre anche se non maggioritarie, ma il testo è equilibrato, meditato e raccoglie i contributi di tutte le posizioni. Ha dunque una sua qualità legislativa e politica e introduce chiaramente il reato di tortura, ribadendo che le previsioni presenti nella nostra legislazione non erano sufficienti. Non è un reato ascrivibile alle sole Forze dell'ordine, è indicato come reato comune e non è dunque punitivo verso i nostri agenti, anzi, vuole metterli in condizione di operare al meglio e di colpire gli abusi e le deviazioni”, ha continuato Claudio Martini, aggiungendo che il reato prevede aggravanti per le funzioni pubbliche e pene che arrivano fino all'ergastolo.

"Siamo impegnati, insieme ad altri Paesi, sul terreno dei diritti civili umani, sulla convivenza pacifica, in operazioni di peace keeping e su nuove frontiere di libertà individuali e collettive - ha concluso Martini - Ci sono un prestigio ed una reputazione da affermare e da curare. La legge sulla tortura contribuirà a questo"

Il ddl Tortura, dopo l’ok da parte del Senato, ora dovrà tornare alla Camera con un testo diverso rispetto alla formulazione approvata oltre un anno fa da Montecitorio. Quello di Tortura resta un reato di tipo comune. In particolare, l’aula ha cancellato dalla fattispecie il termine “reiterare” ma ha introdotto una punibilità “se il fatto è commesso mediante più condotte ovvero se comporta un trattamento inumano e degradante per la dignità della persona”.

Maria Azzarello

 

credit foto: Radio Radio


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