Decreto Lavoro, oggi voto di fiducia. Maggioranza divisa

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ROMA, 23 APRILE 2014 - Ieri il governo Renzi ha posto la fiducia sul decreto lavoro, una decisione presa dopo una lunga riunione, dai capigruppo di Montecitorio. La maggioranza, però, in merito alla questione è assolutamente divisa, e a nulla è servita la mediazione fatta ieri dal ministro Giuliano Poletti, intervenuto dicendo anche che "si continuerà a discutere" e che i problemi con il partito di Alfano "non sono ancora risolti".[MORE]

Anche Maurizio Sacconi, capogruppo Ncd a palazzo Madama, aveva ieri espresso la propria opinione sottolineando che "il nostro impegno sarà quello di fare valere le nostre ragioni", ed Ncd e Sc hanno annunciato proprio che diranno sì per un senso di responsabilità ma daranno battaglia laddove i numeri saranno diversi.

Per Renato Brunetta, capogruppo di Fi, intervistato da Radio Anch'io, "la fiducia chiesta da Matteo Renzi alla Camera sul decreto lavoro è un imbroglio, una scelta per impedire che il Ncd voti contro, facendo cadere il governo". "La fiducia - avrebbe poi aggiunto Brunetta - serve solo a rinviare tutto al Senato, il porto delle nebbie dove tutto viene insabbiato. Tutti hanno capito che Renzi fa il funambolo, lo sbruffone senza avere una maggioranza. È poi ridicola la posizione di Ncd che fa solo finta di fare opposizione. Questa fiducia è indecente perché serve solo a sopire i contrasti nella maggioranza».

Intanto ieri sera al tg1 Matteo Renzi ha dichiarato: "Sui dettagli discutiamo, ma alla fine si chiuda l'accordo perchè non è accettabile non affrontare il dramma della disoccupazione". "Certi soloni parlano di elemosina elettorale", in merito agli ottanta euro in busta paga, "ma vorrei vedere loro campare con mille euro. Brunetta e Grillo sono due facce della stessa medaglia, quelli che si divertono con le chiacchiere". Renzi ha poi assicurato che "gli 80 euro" in più in busta paga "arriveranno a partire da maggio e per sempre".

Il voto sulla fiducia inizierà oggi alle 13,30, in aula, e la prima "chiama" è prevista intorno alle 15.20. Così è stato deciso dalla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio. 

(Foto dal sito telegraph.co.uk)

Katia Portovenero

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Scritto da Caterina Portovenero

Giornalista di InfoOggi

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