Democrazia al lavoro. La Fiom oggi in piazza a Roma

venerdì 9 marzo, 2012

ROMA, 9 MARZO 2012 – Democrazia e lavoro. O meglio, seguendo lo slogan scelto per questa giornata dal sindacato delle tute blu, “Democrazia al lavoro”. Sono questi, infatti, i due temi centrali che la Fiom ha deciso di portare in piazza oggi, con uno sciopero generale di otto ore e una manifestazione nazionale a Roma che partirà tra poche ore da Piazza della Repubblica. Le motivazioni di questa giornata di sciopero e della scelta di questo slogan sono, come spiega il segretario generale Maurizio Landini, «difendere la democrazia praticandola, avendo il diritto di poter decidere, di poter contare, di essere parte. Rimettendo allo stesso tempo al centro il lavoro. Perché è il lavoro che produce la ricchezza. La finanza, invece, è quella che distrugge la ricchezza che il lavoro produce». È, quindi, il lavoro che deve tornare ad avere un ruolo centrale. «Perché oggi il lavoro manca, è sempre più precario, è sempre meno pagato, al punto che pur lavorando si è poveri. Perché oggi nei luoghi di lavoro, a partire dalla Fiat, si rischia l’autoritarismo con la messa in discussione del Contratto nazionale, dei diritti individuali e collettivi. Perché la democrazia è negata. Alle donne e agli uomini che lavorano è impedito di votare liberamente gli accordi che li riguardano e di potersi scegliere chi li rappresenta, fino alla messa al bando di un’intera organizzazione sindacale e all’esplicita discriminazione verso gli iscritti della Fiom-Cgil.[MORE]

Tra i temi centrali portati in piazza in questa giornata di mobilitazione, quindi, la difesa dell'articolo 18, sul quale la Fiom chiede che non si intervenga, poiché, spiega Landini «non è vero che licenziando si creano posti di lavoro. Non è quello il problema per cui non si fanno gli investimenti. Il problema è come si crea lavoro». Al contrario, si chiede al governo di intervenire per contrastare la precarietà, estendendo i diritti e gli ammortizzatori sociali anche a chi non li ha, prevedendo, oltre all'estensione della cassa integrazione, anche la sperimentazione di formule di reddito di cittadinanza «così come avviene in alcuni paesi europei». La richiesta al governo è inoltre, quella di affrontare il tema del lavoro attraverso un piano di investimenti straordinari, pubblici e privati, mettendo in atto «una politica industriale seria» che contempli anche il tema di un nuovo modello di sviluppo e di sostenibilità ambientale delle politiche industriali.

E ancora, la cancellazione dell'articolo 8, introdotto dal precedente governo Berlusconi, «che - spiega Landini - permette di derogare dai contratti, dalle leggi e che mette in discussione i principi fondamentali della nostra Costituzione» e la richiesta di una legge sulla rappresentanza affinché tutti i lavoratori, iscritti o meno, possano scegliersi i propri delegati e possano sempre votare sulle
decisioni che li riguardano.

Sono attesi circa 600 pullman da tutta Italia, quindi il sindacato prevede una partecipazione al corteo di circa 30 mila persone. Il corteo partirà alle 9.30 da Piazza della Repubblica e terminerà, con il comizio di Maurizio Landini, a Piazza San Giovanni intorno alle 13.30. Il percorso sarà il seguente: piazza della Repubblica, via delle Terme di Diocleziano, via G. Amendola, via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana, piazza Santa Maria Maggiore, via Merulana, largo Brancaccio, via Merulana, viale Manzoni, viale E. Filiberto, piazza San Giovanni.

LIMITAZIONI E DEVIAZIONI TRASPORTI - In vista della manifestazione, fa sapere l'Atac, le seguenti linee potrebbero subire deviazioni o limitazioni: H,3, 5, 14, 16, 36, 40, 53, 60, 64, 70, 71, 75, 81, 84, 85, 87, 105, 170, 175, 186, 360, 590, 649, 650, 665, 673, 714, 810, 910, 110 Open e Archeobus. Dalle ore 12.00, inoltre, resterà chiusa la fermata San Giovanni della linea A.

Serena Casu

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