ROMA, 25 MAGGIO 2013 - Si sa, il derby della capitale non offre mai vigilie facili né tantomeno tranquille. Per di più la posta in palio nel match di domani sera tra Roma e Lazio è davvero alta: un trofeo, la Coppa Italia, e la possibilità di salvare una stagione che altrimenti, senza vittoria, sarebbe per entrambe le squadre fallimentare, poiché escluse dalle competizioni europee dell’anno prossimo.[MORE]
Ma la sensazione è che questa volta si sia superato ogni limite consentito. Nella mattinata di sabato, infatti, alcuni giocatori della Lazio hanno ricevuto, sulle proprie utenze private, delle telefonate di minaccia con la richiesta di perdere la partita con la Roma.
Notizia confermata dal responsabile della comunicazione della Lazio, Stefano De Martino, che durante la conferenza stampa pre-partita ha dichiarato: «in merito alle notizie circolate nelle ultime ore, riguardo le minacce ricevute da alcuni giocatori, v’informo che la società, assieme ai diretti interessati, ha pensato di rivolgersi alle autorità competenti per fare chiarezza sul caso. Qualora – ha concluso De Martino – dovessero esserci sviluppi v’informeremo».
La palpabile tensione si avverte anche dalle parole del tecnico laziale Vladimir Petkovic: «ho giocato tante finali in carriera, anche se qui tutto si moltiplica per dieci. La pressione – continua il tecnico croato – c’è ma deve essere uno stimolo».
Dall’altra parte della città, sfonda giallorossa, dopo l’appello dei giorni scorsi di “capitan futuro” De Rossi, che rivolgendosi a tutti i tifosi aveva detto «lasciate a casa i coltelli», il tecnico della Roma, Aurelio Andreazzolli, pur invitando i tifosi ad evitare qualunque intemperanza si dimostra fiducioso: «l’ultimo derby è stato all’insegna della correttezza e del fair-play in campo, con un comportamento degno di persone mature. Domani credo sarà la stessa cosa. Le tifoserie dentro lo stadio si comporteranno bene è un’opportunità irripetibile, non facciamocela scappare».
È comunque evidente che la tensione attorno a questa finale di Coppa Italia è alta e, per tale ragione, le forze dell’ordine saranno presenti nella zona dello stadio Olimpico con uno schieramento di duemila agenti.
(Immagine da repubblica.it)
Giovanni Maria Elia