Di Maio a Pd:"Il senso di responsabilità ci obblighi tutti a sotterrare l'ascia di guerra"
Politica Lazio

Di Maio a Pd:"Il senso di responsabilità ci obblighi tutti a sotterrare l'ascia di guerra"

sabato 7 aprile, 2018

ROMA, 7 APRILE- “Io non sto rinnegando le nostre idee né le critiche che in più momenti abbiamo espresso anche aspramente nei confronti del Pd, e che anche il Pd non ci ha risparmiato. Credo però che ora il senso di responsabilità nei confronti del Paese ci obblighi tutti, nessuno escluso, a sotterrare l’ascia di guerra” è così che Luigi Di Maio, leader M5s. si rivolge al Pd davanti ai microfoni di “La Repubblica”.[MORE]


Il candidato premier grillino è pronto al dialogo:” Se rimaniamo ognuno sulle proprie posizioni non si va da nessuna parte. Renzi stesso ha ammesso che la buona scuola non ha funzionato del tutto e doveva essere migliorata. Io credo che ci potranno essere molte più convergenze di quel che si crede.”


Ha avuto contatti con il dem Maurizio Martina “in occasione dell’elezione del presidente della Camera ed è sempre stato un confronto franco. Martina è una persona con cui si può parlare e spero che il Pd si sieda al tavolo”.


“Sediamo intorno a un tavolo, per ragionare e trovare insieme una sintesi che serva a dare risposte e non a scontrarsi muro contro muro” è ciò a cui auspica Di Maio e, consapevole delle differenze sostanziali fra Pd e Lega, dice” Lega e Pd non devono sentirsi sullo stesso piano . So di parlare a due forze politiche profondamente diverse”.


Rimanendo sul Pd, Di Maio chiarisce su Matteo Renzi:” Non ho mai posto veti o parlato di Pd ‘derenzizzato‘ come qualcuno ha scritto. Quello che abbiamo sempre contestato è la linea di totale chiusura decisa dal Pd all’indomani delle elezioni. Oggi il nostro appello sincero a mettere da parte le asperità per il bene del Paese è il segnale che gli italiani ci chiedono per dimostrare che siamo una forza politica all’altezza della situazione complessa nella quale ci troviamo e capace di governare“.


Molto più netto su Berlusconi:” Berlusconi rappresenta il passato. Poteva cambiare l’Italia e non lo ha fatto” e Salvini:” Salvini sta scegliendo la restaurazione invece della rivoluzione. Il segretario della Lega in questo modo sta chiudendo tutto il centrodestra nell’angolo. E rischia di condannarsi all’irrilevanza”.


Sempre riferendosi al segretario del Carroccio dice:” Ha dimostrato di saper mantenere la parola data, ora vediamo se avrà la forza di dimostrare la sua autonomia politica da Berlusconi”.


Le risposte a Di Maio non tardano ad arrivare, tant’è che Martina afferma:” Dal punto di vista dell’autocritica sui toni c’è un passo in avanti, è apprezzabile che cambi il tono, ma dal punto di vista delle ambiguità politiche rimangono tutte e per noi sono un fatto. Ribadisco quello che abbiamo detto al Quirinale: la nostra linea è quella. Adesso centrodestra e Cinquestelle devono dire chiaramente al Paese, alle altre forze politiche e al Parlamento cosa intendono fare. Devono esplicitare il loro tentativo di intesa. Noi restiamo fedeli e coerenti all’impostazione data dal primo minuto”.


Di Maio commenta:” Registro come un passo in avanti la dichiarazione del segretario del Pd Martina di stamattina”.


Ma tra i dem non sono tutti d’accordo sul dialogo con le altre forze politiche.
Tra quelli per il dialogo c’è Francesco Boccia, che invita il suo partito:” Io ritengo che si debba aprire un dialogo con i 5 Stelle e soprattutto ascoltare le proposte di Di Maio. Attraverso le colonne di ‘Repubblica’ mi sembra che oggi lui faccia delle aperture molto interessanti. Ci sono molti punti di contatto che secondo me andrebbero valorizzati”.


Franceschini invece prova a frenare i colleghi con un tweet:” serve riflettere e tenere comunque unito il Pd nella risposta. L’opposto di quanto sta accadendo: rispondiamo affrettatamente e ci dividiamo tra noi. Fermiamoci e ricominciamo”.


Tra i non dialoganti si pone Ettore Rosato, che scrive su Facebook:” Nelle prossime settimane continueremo a leggere tante ricostruzioni sul cambio di linea del Partito questo non accadrà, il nostro essere alternativi a Salvini e Di Maio non è un capriccio di qualche dirigente ma l’essenza del nostro essere partito di governo, ma non per qualsiasi governo”.


E Sandro Gozi smentisce chiaramente:” Non abbiamo cambiato idea né posizione, rispetto a M5S e consultazioni non esiste né si sta ragionando su alcuna svolta nella trattativa con i 5 Stelle a differenza di quanto riportato da La Repubblica oggi”.


Su Facebook arriva anche il commento di Matteo Salvini:” Governo Di Maio-Renzi, governo 5Stelle-Pd? Mamma mia…..sto facendo e farò tutto il possibile per cambiare questo Paese, con coerenza, serietà e onestà, ascoltando tutti. Una cosa è certa: o nasce un governo serio, per ridare lavoro, sicurezza e speranza all’Italia, oppure si tornerà a votare, e noi stravinciamo“.


(foto da In Terris)

Eleonora Ranelli


Autore
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