Quando il silenzio diventa complice. Gaza vive da mesi una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo. Oltre un anno e mezzo di assedio, fame come arma, civili uccisi non solo dai bombardamenti, ma dalla mancanza di cibo e acqua. Migliaia di bambini sono morti nella speranza di ricevere un pacco di aiuti umanitari che non è mai arrivato.
Il silenzio del mondo è assordante.
L’iniziativa della prof.ssa Cinzia Emanuela De Luca
Per rompere questo silenzio nasce “Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio”, un’iniziativa nazionale di coscienza civile e solidarietà, ideata dalla prof.ssa Cinzia Emanuela De Luca.
Quando?
Domenica 27 luglio alle ore 22, ovunque.
Cosa fare?
Facciamo rumore: con campane, sirene, pentole, parole, disegni, pensieri. Ogni gesto è un atto di consapevolezza. Ogni suono rompe l’indifferenza.
L’adesione dell’IC Sala Santa Maria – Milani Preti
L’IC Sala Santa Maria – Milani Preti partecipa attivamente coinvolgendo la comunità scolastica. Gli alunni sono protagonisti di un messaggio che parte dal cuore e viaggia attraverso le immagini e le parole.
Sui canali social dell’istituto verranno pubblicati:
- Pensieri di pace e solidarietà
- Disegni realizzati dagli alunni
- Frasi simboliche per rompere il silenzio
Disertare il silenzio significa non essere complici.
Significa far sapere ai bambini di Gaza che non sono soli.
Segui l’iniziativa sulla pagina Facebook dell’istituto:
Post originale di Facebook:
“Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio” – un’iniziativa di coscienza e solidarietà
Da oltre un anno e mezzo, la popolazione di Gaza è sottoposta a un assedio che ha trasformato la fame in arma di sterminio. Migliaia di civili, tra cui centinaia di bambini, sono morti nel tentativo di ottenere cibo e acqua. I convogli umanitari vengono bloccati, gli aiuti non arrivano, e il mondo sembra voltarsi dall’altra parte.
Per rompere questo silenzio, un gruppo di intellettuali e associazioni ha lanciato l’iniziativa nazionale “Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio”, che si terrà domenica 27 luglio alle ore 22. L’invito è semplice e potente: facciamo rumore, ovunque ci troviamo. Con campane, sirene, pentole, fischietti… o con le parole, i disegni, i pensieri.
Il nostro istituto aderisce facendo rumore sui social, raccogliendo e pubblicando i contributi dei nostri alunni:
- Disegni
- Frasi
- Pensieri di pace e solidarietà
- Vogliamo che la voce dei bambini e dei ragazzi si unisca al coro di chi non accetta l’indifferenza. Che ci sentano fino a Gaza. Che sappiano di non essere soli.
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