Cronaca

Distrutto l'ecomostro della 'ndrangheta a Melissa: la fine di un simbolo mafioso

Abbattuto nel crotonese l'ecomostro della 'ndrangheta

MELISSA, 17 DIC. - Oggi è stato demolito a Melissa, in Calabria, il palazzo Mangeruca, un edificio confiscato alla 'ndrangheta e presente da decenni nella frazione Torre Melissa.

Alle operazioni di demolizione hanno presenziato il ministro per i Rapporti col Parlamento, Luca Ciriani, il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, il presidente della Giunta Regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, e il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Teo Luzi.

Per abbattere l'edificio sono stati utilizzati 400 chili di esplosivo distribuito in migliaia di microcariche che hanno completamente raso al suolo l'immobile di sei piani, che era diventato uno dei simboli del potere mafioso in Calabria. Inizialmente adibito a mobilificio, l'edificio venne sequestrato alla 'ndrangheta nel 2007 nel corso dell'operazione Piazza Pulita condotta dai carabinieri con il coordinamento dell'allora sostituto procuratore della Dda, Pierpaolo Bruni (oggi procuratore di Santa Maria Capua a Vetere). Nel 2012 ci fu la confisca definitiva, ma da allora l'edificio era rimasto inutilizzato nel patrimonio dell'agenzia dei beni confiscati.

Nel 2022, grazie alla collaborazione tra la Regione Calabria e il comune di Melissa, è stato deciso di abbatterlo e realizzare al suo posto un'area camper con 35 posti disponibili. Il progetto del comune è stato finanziato con 700 mila euro dalla Regione.

La demolizione è stata eseguita dall'azienda Lavori Stradali di Crotone, che ha utilizzato microcariche per far implodere l'edificio. Tutte le attività si sono svolte sotto il monitoraggio del Centro coordinamento soccorsi istituito nella Prefettura di Crotone, che ha seguito le diverse fasi preparatorie e conseguenti alla deflagrazione e coordinato i momenti in costante contatto con la cabina di regia allestita sul posto.