Cronaca

Donna morta a Modena: Giovanni Paolo Ramonda presidente della Papa Giovanni XXIII, tristi e arrabbi

MODENA, 8 APRILE - Alla luce della morte di una 40enne africana, il cui corpo è stato rinvenuto ieri in un fosso della frazione di Albareto e per cui è stato fermato un uomo di 41 anni "siamo tristi e arrabbiati: questa è la terza donna costretta alla prostituzione uccisa a Modena in poco più di un anno". E' quanto sostiene Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Papa Giovanni XXIII, comunità fondata da don Oreste Benzi che da anni lotta contro il fenomeno della prostituzione.

"Tutte le settimane la nostra unità di strada incontra a Modena queste donne - osserva - chiedendo loro di abbandonare la strada ed iniziare una nuova vita. Ma sono tanti i vincoli che e incatenano: la tratta di persone, i riti voodoo, le minacce di morte alle famiglie di origine rimaste in patria. Queste persone - argomenta Ramonda - sono vittime, schiave del racket: in Italia lo sanno tutti, anche i cosiddetti clienti che, incuranti, approfittano della condizione di vulnerabilità delle donne".

Quindi, prosegue la guida della comunità riminese, "chiediamo a chi ha il potere di liberare queste persone di prendere provvedimenti adeguati. Chiediamo al sindaco di Modena di emanare un'ordinanza che preveda sanzioni ai clienti al fine di eliminare la tratta delle schiave da questa città. Chiediamo a Governo e Parlamento - conclude Ramonda - di adottare norme che sanzionino i clienti".