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Elezioni Grecia, Tsipras: «L'austerità non fa parte dei trattati di fondazione dell'Ue»

ATENE, 24 GENNAIO 2015 - Tensione ed entusiasmo per la chiusura della campagna elettorale in Grecia: domenica 25 gennaio 2015 si voterà per il rinnovo del Parlamento - il sistema elettorale vigente è proporzionale con premio di maggioranza.

Ieri sera, a Piazza Omonia ad Atene, bagno di folla per l’ultimo comizio di Alexis Tsipras, giovane leader (39enne) del partito di sinistra greco Syriza, dato in vantaggio dai sondaggi; sul palco anche il leader di Podemos spagnolo, Pablo Iglesias.

Dichiarazioni battagliere quelle di Tsipras, in particolare, nei confronti dell’Europa e delle politiche di austerità, accompagnate dall’ambizione di voler cambiare le cose e dall’annuncio di una svolta epocale per il Paese in caso di vittoria della sinistra radicale: «la paura è finita, la Grecia e l'Europa cambiano [...] domenica scriveremo la Storia, non voltiamo pagina, cambiamo era». «Uniti nessuno può fermarci - incalza - domenica aiuteremo il sole a sorgere sulla Grecia. Sarà la fine di un sistema corrotto. Torna la democrazia».[MORE]

In conferenza stampa Tsipras aveva dichiarato che un governo Syriza «non rispetterà accordi firmati dal suo predecessore», sottolineando che il suo «partito rispetta gli obblighi che derivano dalla partecipazione della Grecia alle istituzioni europee. Ma l'austerità non fa parte dei trattati di fondazione Ue». E poi la stoccata alla Germania: «il mio primo viaggio all'estero - da premier - non sarà a Berlino, sarà a Cipro... Merkel non è più speciale di altri leader Ue».

«Non sono preoccupato per i risultati delle elezioni greche - aveva commentato recentemente il presidente del Consiglio Matteo Renzi -, rispetto la libera determinazione dei cittadini e dalla prossima settimana i partner lavoreranno» con il nuovo capo del governo «nel rispetto del percorso già avviato». La stessa cancelliera Angela Merkel, nel corso dell’incontro con Renzi a Firenze, aveva commentato: «Voglio ricordare che alla base dei nostri principi c'è la solidarietà. Voglio che la Grecia, nonostante le difficoltà, continui a far parte della nostra storia».

«Se ho capito bene, se la Grecia rifiuta il programma, non farà parte del Quantitative easing», ha replicato al World economic forum di Davos il ministro dell’Economia tedesco, Wolfang Schaeuble, ricordando inoltre quanto la Germania si sia prodigata per sostenere Atene.

Domenico Carelli

(Foto: corriere.it)