Le opposizioni denunciano “forzature istituzionali” e invocano l’intervento delle Autorità
Tensione alta nel Consiglio regionale della Calabria dopo l’annuncio del presidente Filippo Mancuso: le prossime elezioni regionali calabresi si terranno il 12 e 13 ottobre 2025. La comunicazione, avvenuta durante la riunione della Conferenza dei capigruppo, ha subito scatenato le reazioni delle opposizioni.
Secondo Mimmo Bevacqua (PD), Davide Tavernise (M5S) e Antonio Lo Schiavo (Misto), si tratta di una decisione imposta unilateralmente dal centrodestra, che avrebbe "piegato le regole democratiche a fini elettorali".
Elezioni in Calabria: manca ancora l'atto ufficiale
Nonostante l'annuncio, l'atto formale di indizione delle elezioni spetta al presidente della Regione Roberto Occhiuto, che però ha rassegnato le dimissioni. Il Consiglio regionale dovrebbe prenderne atto ufficialmente nella giornata di domani, momento in cui si aprirà il percorso verso lo scioglimento dell’assemblea legislativa.
Secondo la prassi costituzionale e giurisprudenziale, con le dimissioni del presidente si dovrebbe verificare l'immediata cessazione del mandato e il passaggio delle funzioni al vicepresidente. Tuttavia, Occhiuto sembrerebbe voler mantenere un ruolo attivo anche in questa fase transitoria, sollevando non poche perplessità tra i gruppi di opposizione.
L'opposizione invia un esposto all'Avvocatura e alle istituzioni
I capigruppo delle forze di minoranza hanno inviato una lettera formale all’Avvocatura dello Stato, al Ministero dell’Interno, al Prefetto di Catanzaro e alla Corte d’Appello per denunciare "lo scenario di evidente squilibrio istituzionale" e per sollevare dubbi sulla legittimità dell’operato del presidente dimissionario.
"Una decisione presa in assenza di dialogo con le opposizioni, con una tempistica sorprendentemente accelerata – dichiarano i tre esponenti – che limita le condizioni per una partecipazione democratica piena e trasparente, soprattutto per le forze politiche prive di rappresentanza parlamentare."
Secondo l’opposizione, l’eventuale permanenza in carica del presidente uscente rischia di tradursi in un vantaggio elettorale inaccettabile, aggravato dal suo doppio ruolo anche come commissario alla sanità.
Il rischio di un’elezione anticipata senza garanzie di equità
Il nodo centrale della questione riguarda la legittimità del percorso intrapreso e le sue ripercussioni sull’equilibrio democratico. Una corsa alle urne troppo anticipata rischia di non lasciare il tempo necessario per un confronto politico serio e una campagna elettorale equa, specie per le forze minori.
Questa vicenda mette in luce ancora una volta la necessità di regole chiare e condivise per la gestione delle transizioni istituzionali, soprattutto in contesti politicamente delicati come quello della Regione Calabria.
Vuoi restare sempre aggiornato con le notizie più importanti? Iscriviti al nostro canale WhatsApp InfoOggi e ricevi in tempo reale gli aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone! Clicca qui per unirti