Elezioni - scontro Salvini-Berlusconi sul vincolo del 3%

Tempo di lettura: ~3 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

ROMA, 23 GENNAIO – Nel corso della conferenza stampa convocata a Montecitorio per presentare le candidature di Claudio Borghi ed Alberto Bagnai alle prossime elezioni politiche, il leader del Carroccio è intervenuto a gamba tesa sulle opinioni espresse ieri da Berlusconi a proposito del limite del 3% nel rapporto fra deficit e pil (tra le principali regole sul disavanzo pubblico previste dal Patto di stabilità e crescita, sottoscritto anche dal nostro Paese nel 1997 assieme agli altri Paesi membri dell’UE). [MORE]

Silvio Berlusconi, altro membro dell’apparentemente traballante coalizione di destra, si era incontrato ieri a Bruxelles con Antonio Lopez, Segretario Generale del Partito Popolare Europeo (cui Forza Italia aderisce), presentandogli il suo programma elettorale e manifestando, anche ai giornalisti presenti all’uscita del vertice, l’intenzione di rispettare la regola del 3%. Su questo punto ha invece oggi frenato bruscamente Matteo Salvini, che è tornato a criticare aspramente la regola in questione, affermando con sicurezza: “Se ci sono vincoli di bilancio o regolamenti europei che danneggiano le imprese e le famiglie italiane, per noi non esistono”.

Tra i “regolamenti europei” sui quali Salvini è maggiormente critico, oltre al Patto di stabilità e crescita, vi è la direttiva Bolkestein (che dal 2006 promuove libertà di stabilimento e circolazione dei servizi nel mercato comune europeo), oggetto dell’opinione negativa del Segretario della Lega perché in base a quanto in essa previsto sarebbe vietato consentire il rinnovo automatico delle concessioni per l’uso di spazi pubblici e beni demaniali, introducendo gare ad evidenza pubblica ed aperte a tutti per la loro assegnazione. Altra direttiva particolarmente osteggiata dal leader del Carroccio è quella del 2013 sul bail-in (il salvataggio interno delle banche), che intende limitare la spesa pubblica atta a coprire gli ammanchi nei bilanci bancari prevedendo che in caso di dissesto i primi a farsi carico delle perdite siano in ordine decrescente azionisti, obbligazionisti subordinati, obbligazionisti ordinari ed infine i depositanti oltre i 100mila €; secondo Salvini, le regole previste da tale direttiva rappresenterebbero un pericolo eccessivo per i risparmiatori piuttosto che un modo per responsabilizzare i banchieri stessi.

Lo stesso Segretario della Lega ha poi proseguito la sua invettiva da Montecitorio: “L’Euro era e resta un esperimento sbagliato che ha danneggiato il lavoro e l’economia italiana. Noi non cambiamo idea. Ci prepariamo a difendere l’interesse nazionale come abbiamo sottoscritto nel nostro programma elettorale, garantendo la prevalenza della nostra Costituzione sull’ordinamento UE”.

L’Europarlamentare ha però escluso rotture con il partito di Berlusconi e a chi faceva domande sulla distanza delle sue posizioni da quelle dell’alleato forzista, soprattutto sulla visione dell’Europa e sulla moneta unica, egli ha replicato: “Verba volant, scripta manent: al punto 3 del nostro programma, accettato e firmato da tutti gli alleati, c’è scritto che pretenderemo meno vincoli dall’Europa, che diremo no a politiche di austerità e chiederemo una revisione dei trattati europei, dando prevalenza alla Costituzione italiana rispetto all’ordinamento europeo”. Salvini ha poi ribadito che la Lega è disposta a tutto per difendere quelli che considera interessi nazionali: “I vincoli europei sono una gabbia. Se ci sentiremo ricattati, per noi verrà sempre prima l’interesse nazionale”.

Chiusura dedicata allo smarcamento dagli avversari di centro-sinistra: “C’è un partito che si chiama +Europa, se non fossimo la Lega noi ci chiameremmo invece +Italia” – ha detto, riferendosi al partito di Emma Bonino. “Escludo categoricamente un Governo con il centro-sinistra, anche se imposto dall’UE. Avremo la maggioranza sia alla Camera sia al Senato” – ha infine chiosato, escludendo la possibilità di una grande coalizione in caso di assenza di maggioranza – “Chi vota Lega fa una scelta chiara”.

 

Francesco Gagliardi

 

Fonte immagine: ilpost.it

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Francesco Gagliardi

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.