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Al peggio non c’è mai fine! Alecci sulla persistenza delle barriere architettoniche presso la stazione di Lamezia e disagi "Treno Bianco"

Al peggio non c’è mai fine! Ferrovie dello Stato continua a trattare la Calabria come un Paese del Terzo Mondo, oltre a non aver dimostrato nessuna sensibilità verso i disabili provenienti da Lourdes con il “Treno Bianco”.

Dopo sei mesi dalla mia denuncia riguardo la persistenza di barriere architettoniche presso la stazione di Lamezia Terme, sono ritornato sul posto per verificare l’andamento delle cose, constatando come la situazione non solo non è cambiata, ma addirittura è peggiorata. Ferrovie dello Stato ha, infatti, dichiarato qualche settimana fa che i lavori di realizzazione dell’ascensore presso il binario 1 non saranno realizzati e che si sta progettando un intervento ex novo con inizio dei lavori, probabilmente, nel secondo semestre del 2024. E’ ormai dal 2018 che Ferrovie annuncia la risoluzione imminente del problema e lo stanziamento di nuovi fondi.  Alla fine dei conti, però, in tutto questo tempo la situazione non è mai cambiata. Così ogni anno tante persone anziane, mamme con bambini, passeggeri con bagagli pesanti e, soprattutto, circa 2000 persone disabili sono costrette ad affrontare in questa stazione ben due rampe di scale per poter viaggiare in treno.

Se tutto questo fosse successo in un’altra città d’Italia, o in un'altra regione, probabilmente avremmo assistito a reclami, denunce, proteste fino alla risoluzione del problema. Io non voglio credere alla narrazione di una Calabria rassegnata e dei calabresi assuefatti a ciò che non funziona. Per questo motivo chiedo ancora una volta all’Assessore Regionale ai Trasporti Emma Staine di intervenire con forza su questa vicenda, perché Ferrovie dello Stato sta trattando noi calabresi come cittadini di un paese del Terzo Mondo.

Ciò non è più accettabile, è vergognoso. Ma al peggio non c’è mai fine! Ho ricevuto, infatti, qualche settimana fa delle segnalazioni da parte di famiglie di persone disabili che viaggiavano sul “treno Bianco” proveniente da Lourdes. Ebbene, questo treno ormai storico che svolge un servizio importantissimo per le nostre comunità è stato fatto sostare sul binario 3 e non sul binario 1, senza prevedere un servizio adeguato di accompagnamento. Di conseguenza, tantissime persone disabili, come detto, hanno dovuto affrontare ben 2 lunghe rampe di scale per poter accedere ai mezzi di trasporto parcheggiati al di fuori della stazione, tra mille disagi, in clima di rabbia e sconforto. Tutto ciò dimostra naturalmente scarsa attenzione e scarsa sensibilità, ma soprattutto evidenzia come situazioni di questo tipo non possano essere mai più tollerate. Di fatto, in una regione come la nostra che dovrebbe vivere di turismo non siamo in grado di garantire nemmeno i servizi essenziali per le persone più fragili e per chi vive, purtroppo, in una condizione di difficoltà.