Politica

Ex Ilva: Maurizio Landini "da Arcelor Mittal errore grave andare in tribunale"

TARANTO, 20 NOVEMBRE - "Arcelor Mittal ritiri la revoca. Ha scelto di andare in tribunale, ma queste cose non si risolvono in tribunale. Ha fatto un errore grave, lo ritiri. Si riparta dall'accordo. Se c'e' un problema di tempi per gli investimenti si puo' discutere, ma non e' accettabile che qualcuno pensi che puo' cambiare il piano industriale e gli investimenti". Cosi' Maurizio Landini, segretario generale Cgil, a margine del convegno della Cgil Campania a Napoli "Campania priorita' nazionale per il rilancio economico e sociale del Mezzogiorno", presso l'Hotel Oriente. "Ci aspettiamo - aggiunge -un tavolo di trattativa che coinvolga anche il sindacato perche' bisogna fare applicare l'accordo che c'e' gia'. E' necessario che il governo dica con chiarezza che va a ripristinare tutte le condizioni legislative che c'erano prima, quando si fece l'accordo. Da un lato lo scudo penale, dall'altro Mittal che fa gli investimenti che deve fare.

Poi se c'e' da discutere sui tempi, che anziché' nel 2023 per gli investimenti serve un anno in piu', facciamolo. Per noi non deve cambiare il piano industriale e i livelli occupazionali. Al tavolo ci sia la presenza anche del sindacato. E lo abbiamo detto al presidente della Repubblica lunedì' sera, un incontro eccezionale che indica che la questione dell'Ilva e' di tutto il paese".


"Si e' fatto un accordo un anno fa, nessuno ha obbligato nessuno, una trattativa durata un anno e mezzo - continua Ladini - . Mittal ha vinto una gara. C'e' un accordo firmato in sede ministeriale, davanti al mondo intero. Per me va applicato e rispettato. Tutto il resto e' dietrologia. C'e' un impianto e un'industria da difendere. Se poi qualcuno decide altre cose se ne assume la responsabilità'. Obiettivo e' difendere il sistema industriale e fare 4 miliardi di investimenti che vuol dire produrre acciaio senza inquinare e uccidere nessuno, ne' dentro ne' fuori dalla fabbrica". Le multinazionali cambiano gli accordi e senza scudo se ne vanno? "Credo che questo sia inaccettabile.

Il problema e' fare rispettare gli accordi in tutti modi possibili. Se viene meno questa normale logica siamo alla barbarie, alla possibilita' di ognuno di potersi muovere, tanto piu' che in molti casi questi accordi sono frutto anche di finanziamenti pubblici, di vertenze lunghe. Penso in particolare a quelle piu' emblematiche di oggi da Ilva a Whirlpool. Stiamo parlando di multinazionali, di impegni che sono stati assunti davanti al governo. C'e' un ruolo del governo, del paese che vuol dire farsi anche rispettare e fare in modo che chi viene a investire sappia che c'e' un problema anche di regole che vanno rispettate".